Corigliano Rossano – Tracce di sangue nell’abitazione di Pietro Longobucco, il 51enne rinvenuto cadavere nelle acque del porto di Schiavonea lo scorso mese di dicembre. Questa mattina, sul posto, nel centro storico dell’area urbana di Corigliano, i Carabinieri del Ris di Messina e della Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale di Cosenza per l’analisi di tutte le tracce ematiche da cui potrebbero emergere elementi significativi per l’indagine. L’abitazione è stata posta sotto sequestro e delimitata per i rilievi, che hanno interessato anche l’area circostante. Si attende ora l’esito degli accertamenti tecnico-scientifici per capire a chi appartengano le tracce ematiche e per fare luce sulla dinamica di un omicidio che presenta ancora tanti aspetti da delineare. Pare siano stati individuati due profili di Dna. Possibile una svolta nelle indagini, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Corigliano agli ordini del capitano Cesare Calascibetta. Tra le ipotesi più accreditate, anche alla luce degli ultimi rinvenimenti, è prevalente la tesi secondo cui la vittima sarebbe stata dapprima uccisa all’interno della propria abitazione e poi trasportata con il furgone di proprietà di Sanfilippo nell’area portuale. Lo stesso Antonino Sanfilippo irreperibile da mesi.