Quale sarà il futuro e il ruolo dei giovani all’interno della ipotetica realtà allargata derivante dalla fusione? E’ la domanda che pone, Filomena Gradilone, presidente dell’Associazione “Gruppo Forum”, ai soggetti interessati delle due città deputati ad avviare tutte le attività necessarie affinché il progetto possa trovare pratica attuazione.
“Da tempo – afferma la Gradilone – si sta discutendo e dibattendo sulla fusione fra due comuni importanti della Sibaritide: Rossano e Corigliano; si sta discutendo sulle modalità in cui questa dovrà avvenire, opinabili o meno, su quali siano i lati positivi e negativi, imprescindibili in un processo di tale portata, su quali devono essere i punti di unione fra le due amministrazioni capofila e sull’agire degli attori interessati. Tutti punti di vista, questi, che in tanti, interessati al tema, hanno fatto emergere e per cui, ognuno, a modo proprio, ha espresso la propria opinione meritevole. Interessandomi anch’io come gli altri, ed essendo una giovane coriglianese, – afferma ancora la Gradilone – fortemente legata alla propria terra e, altrettanto interessata al suo futuro, ha suscitato la mia attenzione, e, allo stesso tempo, il mio sgomento, l’assenza, in questa lunga discussione, di un tema fondamentale che nessuno si è preoccupato di affrontare nell’ottica della fusione che è appunto quel del ruolo dei giovani.
Partendo dal principio, la fusione fra Corigliano e Rossano non può, dal mio punto di vista, che essere condivisa in quanto può solo essere un’opportunità proficua, non solo dal punto di vista economico e di risorse monetarie maggiori, ma anche per quanto riguarda le opportunità che ne possono derivare e che, per tutti, possono essere vantaggiose.
Inoltre, secondo una mia visione personalissima – così termina la Gradilone – tale processo dovrebbe essere pensato, e portato avanti, in un modo diverso rispetto alle attuali intenzioni, più meramente politiche che funzionali a fare bene e nel modo opportuno”.