Corigliano – Conferenza stampa in corso a Cosenza. Il sistema “Corigliano” nella pubblica amministrazione calca pienamente quanto accade anche in altre parti d’Italia in materia tangentizia. Gli 007 hanno lavorato con diligenza, posizionando cimici ovunque, captazioni telefoniche e ambientali, acquisendo atti e documenti, autorizzazioni, licenze, procedure di gara e d’appalto. Nulla è stato lasciato al caso. Un dato su tutti, giusto per rendere l’idea. Questione “Piazza Salotto”: 42 panchine del costo unitario di 860 euro (tanto pagate da un Comune del Nord Italia) venivano acquistate dal Comune di Corigliano al costo di 3700euro. Sempre in Piazza Salotto è stato realizzato un palazzo prospiciente una via comunale che viene chiusa dal Comune per consentire la costruzione di una scalinata di accesso al medesimo fabbricato. Via cancellata quindi la strada con un danno per l’erario comunale pari a 178mila euro. Inoltre quando capitava che un appalto se lo aggiudicava un’impresa estranea al sistema, non veniva messa nelle condizioni di operare. L’inchiesta ha avuto origine da una circostanziata missiva dell’ex sindaco Giuseppe Geraci inviata alla Prefettura di Cosenza. I funzionari in sostanza si preoccupavano solo della forma affinché le procedure potessero risultare adeguate alla norma, ma nessun interesse al principio del rispetto del denaro pubblico. Meccanismo deteriore di elusione degli appalti, un panorama che sembrava ormai una prassi consolidata. Aggiustamenti di pratiche, accordi sulle percentuali, controllo degli appalti e del territorio. 11 le gare prese di mira: dal cimitero alle condotte idriche, dai lavori di manutenzione del rischio idrogeologico alla bitumazione, fino alla sistemazione dell’arredo urbano. In una delle buche non riparate perse la vita un bambino – vicenda nota alle cronache- ha ricordato il procuratore capo Eugenio Facciolla.