A rischio la protezione delle donne vittime di violenza. E tutto questo nella città che trascrive nella sua storia l’efferato delitto della piccola Fabiana Luzzi, brutalmente uccisa in un’area rurale del coriglianese.
Il grido d’allarme arriva dall’Associazione Mondiversi Onlus, dal Centro Antiviolenza Fabiana e dalla Casa Rifugio Mondiversi (Antonio Gioiello, Luigia Rosito e Barbara Lavorato) secondo cui, pur prendendo atto di importanti «passi in avanti» in relazione alla riforma del sistema integrato dei servizi sociali, mettono in luce una serie di rilievi a partire dal danno di circa 700mila euro che si arreca alla città di Corigliano Rossano circa le modalità di riparto dei fondi regionali. Fari accesi sulla gestione delle case rifugio: «Le donne in fuga, a rischio per la loro incolumità e quella dei loro figli/e, sono assicurate, gratuitamente ed indipendentemente dal loro status economico e giuridico e da qualsiasi altra condizione, assistenza e protezione, tramite un robusto insieme di norme: dalla Convenzione di Istanbul del 2011 alla cosiddetta legge sul femminicidio n. 119/2013 all’intesa Stato Regione del novembre 2014.