Disagi nella somministrazione dei vaccini. La disorganizzazione genere malessere e induce ad atteggiamenti disincentivanti. Nelle ultime ore la direzione generale del Distretto sanitario Jonio Sud, diretto dal dottor Antonello Graziano, indicava le vaccinazioni Covid nelle varie AFT – Aggregazioni Funzionali Territoriali – di Corigliano-Rossano al fine di avviare le vaccinazioni degli ultraottantenni residenti nell’area urbana. In uno dei centri del coriglianese erano state destinate 180 dosi e, per questo, programmato altrettante comunicazioni ai cittadini destinatari. Qualche ora prima dell’inizio arriva la doccia fredda e senza motivazione: da 180 a 120 dosi. Così lo staff è stato costretto a mettersi in contatto con ben 60 anziani ai quali è stata riferita la notizia e la conseguente disdetta. Il dott. Enzo La Grotta, medico di medicina general – responsale AFT, amareggiato: «Le solite carenze organizzative creano problema che ci pongono in difficoltà. Abbiamo dovuto d’un tratto rivedere tutta la pianificazione. Questo pressapochismo non va bene. Ho la sensazione che sia tutto arrangiato, manca una vera programmazione. Se si vuole vaccinare una intera popolazione, così non si va da nessuna parte». Sbotta un ultraottantenne adirato per l’accaduto: «Ma che modi sono, non lo accetto! Devono dare le dosi ad altri? E la solita Calabria!».
Il Sindaco Stasi chiede spiegazioni
Il numero dei contagi si mantiene stabile
La città di Corigliano-Rossano, nella sola giornata di ieri, ha fatto registrare altri 26 nuovi casi. E tra questi, purtroppo, si rinvengono anche molti minori verso lo stesso primo cittadino ha posto l’attenzione: «Il contagio dei minori è ormai costantemente tirato in ballo per via della “Questione Scuola”, una questione vissuta con molta intensità anche nella nostra città e sulla quale da giorni ritengo imprescindibile abbassare i toni, evitare di dividersi ed accettare le scelte di chi ricopre incarichi di responsabilità ed ha contezza della situazione. Se ieri lo dicevo per un dirigente scolastico, oggi posso ribadirlo per il Presidente della Regione, il quale ha sospeso le attività didattiche in presenza per due settimane. Non posso non comprendere la difficoltà e la delicatezza di una decisione del genere, perché per nessuno è facile soppesare giorno per giorno quanto sia in discussione un diritto fondamentale come quello alla salute rispetto ad un diritto altrettanto imprescindibile come quello all’istruzione. Pertanto credo che, a prescindere da come la si pensi sull’argomento, sia indispensabile un atteggiamento sereno e rispettoso della scelta».
Una risposta
Loscrivente è malato. Mi permetto suggerire al Signor Sindaco di programmare uno sciopero generale bloccando pure la superstrada.
Ai partiti politici a chi si aspetta di farlo?