Corigliano Rossano – Se vi è stato, in questo anno di gestione commissariale e di contributo al traghettamento verso la nuova Città di CORIGLIANO ROSSANO, un aspetto che, tra gli altri, ha attratto di più la mia attenzione è stata la spiccata vivacità culturale ed anche intellettuale del tessuto associativo. Che si è manifestata e continua a manifestarsi con grande evidenza ed originalità attraverso l’impegno virtuoso di operatori e promotori sociali e culturali nella costruzione, dal basso, di un diverso spirito di appartenenza alla nuova e più grande realtà. Non soltanto da un punto di visto demografico e territoriale ma anche sotto il profilo, urbanistico, sociale, economico ed ancor di più sotto quello culturale. È, questa, una sfida di portata e di orizzonti ben più complessi e dai risvolti nel medio e lungo termine.
Ospitato nella Sala Rossa di Palazzo SAN BERNARDINO, nel Centro Storico di ROSSANO, insieme all’Autore e all’Editore Settimio FERRARI, hanno partecipato anche scrittori, docenti, intellettuali, autori dei diversi saggi confezionati nel libro: Giuseppe AMARELLI, Antonio APRELINO, Franco Emilio CARLINO, Crescenzo DI MARTINO, Delia DATTILO, Francesco FILARETO, Giulio IUDICISSA e Francesco JOELE PACE. Mi riferisco – ha continuato il Prefetto – soprattutto alla necessità di saper costruire oggi, attraverso l’apporto di tutti gli attori sociali e generazionali, un percorso valoriale di condivisione finalizzato ad individuare e valorizzare un patrimonio culturale comune e un comune scrigno identitario sul quale fondare e rafforzare la capacita distintiva, l’appeal e, parafrasando Antonio GRAMSCI, l’autentica forza egemonica di CORIGLIANO ROSSANO.
Far aspirare questa nuova e grande Città ad una leadership provinciale e regionale così come si dice nella presentazione del libro MEMORIE DI UNA CITTÀ NASCENTE – ha continuato – dovrà significare far diventare CORIGLIANO ROSSANO un punto di riferimento della progettazione ideale e culturale rispetto alle sfide globali che impongono, a tutte le latitudini, un ripensamento radicale della governance locale, della stessa dimensione antropologica delle città e dei territori così come siamo stati abituati a conoscerli ed a viverli fino ad oggi. Un ripensamento che ha probabilmente nel concetto del nostos (ovvero del ritorno) la sua più interessante chiave di lettura. E da qui l’esigenza di memoria condivisa e di sinergica ricostruzione identitaria della nuova Città che sta alla base di ogni visione e progetto del futuro.Mi pare, questa – ha proseguito il Commissario – la vera e più affascinante meta alla quale classi dirigenti e popolazioni di questo territorio non dovrebbero sottrarsi e sono certo non si sottrarranno, oltre ogni fisiologica chimera del breve termine.In questa prospettiva – ha concluso BAGNATO – l’encomiabile sforzo culturale sintetizzato e proposto dal Professor Fausto COZZETTO in questa raccolta di saggi di intellettuali e storici del territorio, rappresenta senza alcun dubbio un contributo prezioso, termometro ed al tempo stesso bussola affidabile per continuare a consolidare il senso e l’egemonia di una fusione culturale delle due città, intesa come progetto più alto di sviluppo e di civiltà (Comunicato stampa).