Corigliano-Rossano, bomba d’acqua: Caos e proteste

Nella tarda serata di ieri, una violenta bomba d’acqua si è abbattuta su Corigliano-Rossano, causando allagamenti significativi in diverse aree della città. Le zone del Palmeto e Rivabella a Schiavonea, così come il Lido Sant’Angelo a Rossano, sono state particolarmente colpite. Numerosi esercizi commerciali lungo la costa hanno subito danni ingenti, con autovetture immerse nel fango e strade trasformate in fiumi di detriti. Numerose le segnalazioni pervenute alla protezione civile di Corigliano Rossano, ma anche le contestazioni per i mancati ritardi o interventi. Preoccupazioni a Rossano per il torrente Fellino che continua a rappresentare una minaccia costante. Il sindaco Flavio Stasi ha rassicurato i cittadini: «Al momento sta tornando quasi tutta la normalità, l’acqua è stata tutta quanta riassorbita dagli impianti idrovori, gli operatori stanno riportando Schiavonea allo splendore che merita dopo qualche ora di sicura sofferenza». Le zone più critiche della città: la parte più bassa del Palmeto, quella in corrispondenza di Via Cervia e quella tra il Palmeto e la Madonnina. Il sindaco ha sottolineato come la zona di Rivabella, grazie a un importante impianto, abbia sofferto molto meno rispetto al passato: «Fortunatamente abbiamo quasi del tutto risolto ormai il problema di Rivabella, che è una zona di impianto importante, per cui Rivabella ha sofferto molto di meno rispetto al passato». «Quando ci sono fenomeni di questo tipo, peraltro concentrati in pochissimo tempo e in pochissimo spazio, qualsiasi impianto, qualsiasi contromisura comunque andrebbe in sofferenza. Lì c’è un fattore storico, è quello di un impianto idrovoro importante, la cui però rete di raccolta è inadeguata».

Finanziamento di 4 milioni, ma non esaustivo

Il sindaco ha inoltre annunciato un importante finanziamento  per il potenziamento della raccolta delle acque a Schiavonea. «Quattro milioni di euro è una cifra enorme, ma per il compito che stiamo andando a svolgere comunque sono insufficienti». Per quanto riguarda il funzionamento degli impianti idrovori, Stasi ha fornito dettagli tecnici rassicuranti: «Ad oggi tecnicamente su Schiavonea in zona Palmeto ci sono gli impianti che si azionano automaticamente. Ogni tanto gira questa cosa che le pompe si attivano, le pompe non si attivano. Ormai da due anni le pompe si attivano automaticamente, noi le telecontrolliamo a distanza, per cui sappiamo esattamente quando si attivano e quando non si attivano». Il primo cittadino ha anche risposto alle preoccupazioni dei cittadini riguardo al funzionamento degli impianti durante la bomba d’acqua: «Ieri c’era addirittura una teoria sulle luci che si accendevano intorno agli impianti. Gli impianti sono partiti immediatamente, non appena la vasca si è riempita per la prima volta e sono stati attivi fino alle prime luci dell’alba questa mattina, quando il livello non si è abbassato al punto da non far riempire più la vasca».

 Risposta alle critiche sui ritardi nei soccorsi

In risposta alle critiche riguardanti presunti ritardi nei soccorsi, il sindaco ha chiarito: «Abbiamo attivato un numero che è stato comunicato sul sito istituzionale e sui social, e tutte le segnalazioni arrivate a quel numero sono state prontamente eseguite». Stasi ha anche spiegato che qualche problema di comunicazione può essere dovuto a numeri errati circolati in alcune chat: «C’è ogni tanto un po’ di accavallamento di numeri o addirittura numeri che probabilmente non sono neanche funzionanti. Questa notte a un certo punto è girato un numero in alcune chat che non era neanche del comune». L’amministratore ha sottolineato che il comune ha ormai una procedura collaudata per gestire queste emergenze: «Abbiamo una comunicazione chiara, l’abbiamo ormai attuata e collaudata nel corso degli anni. Non appena c’è un problema, comunichiamo un numero, attiviamo un dipendente che si occupa solo di ricevere queste segnalazioni, e le segnalazioni che sono arrivate, non tantissime a dire il vero, sono state tutte prontamente verificate e qualora c’è dovuto essere un intervento è stato fatto».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: