Stop ai conferimenti dell’indifferenziato all’impianto pubblico per il trattamento dei rifiuti di Bucita, ma si ripropone anche il problema per il pagamento del personale della società che ha in gestione l’impianto. Gli stessi sono da due mesi senza stipendio oltre alla 14esima e al colpo subito da mesi della messa in cassa integrazione a rotazione. Quest’ultimo punto rimarrebbe in vita anche nel caso in cui comuni dovessero rientrare dai debiti maturati, in quanto nella fase di proroga, è stato stabilito che è sulla Ekrò che ricadono i costi di conferimenti degli scarti presso gli impianti. Il personale, tra l’altro, risulta sott’organico mentre aumento il carico di lavoro nel periodo estivo.
La situazione diventa insostenibile per i dipendenti dell’azienda che, nei giorni scorsi, avevano dato vita a un sit-in di protesta pacifico ma senza sortire effetto alcuno. In una nota della società Ekrò inviata all’Ato in occasione dell’annuncio della sospensione delle attività (da ieri) di conferimento dell’umido, si parla di problemi legati alla mancanza di impiantistica e nulla dice circa i crediti vantati dai comuni e, quindi, dall’Ambito territoriale ottimale. Che rappresenta uno dei motivi importanti sul piano economico-finanziario alla base degli effetti che, poi, ricadono sui lavoratori. Tra i problemi da poco emersi, secondo quanto emerge, è che la Ekrò avrebbe richiesto le somme al nuovo centro di costo (da poco il Comune di Corigliano-Rossano) che, però, sarà attivo dal primo luglio.