Corigliano-Rossano – Tradizione e identità si incontrano dal 22 al 27 aprile per dar vita a un racconto condiviso che attraversa la città. Due eventi simbolo – i Fuochi di San Marco e la festa in onore di San Francesco di Paola – diventano il perno di una narrazione che unisce le anime storiche di Rossano e Corigliano sotto un’unica visione: valorizzare le radici per costruire il presente.
Il 1836 non è solo una data. È l’anno in cui un violento terremoto segnò profondamente il territorio. Ma da quella tragedia nacquero riti, devozione, e un forte senso di comunità. Da qui la 189ª edizione dei Fuochi di San Marco – che animerà il centro storico di Rossano nella serata del 24 aprile – e la festa del 25 aprile per San Francesco di Paola, compatrono della città, con processione, celebrazioni solenni, la consegna simbolica delle chiavi al Santo e, in serata, il concerto di Enrico Ruggeri e spettacolo pirotecnico.
Il programma prevede sei giorni di appuntamenti religiosi e culturali, tra cui una processione itinerante che attraverserà tutto il centro storico di Corigliano, lo Scalo e Schiavonea. Un percorso di fede ma anche di comunità, organizzato dalla Parrocchia del Santuario.
Nel centro storico di Rossano, il 24 aprile, le “vinedde” si trasformeranno in un palcoscenico diffuso: falò, spettacoli, animazioni e socialità tra residenti e visitatori. È la notte dei Fuochi, che richiama ogni anno centinaia di persone e rappresenta uno dei momenti più sentiti dell’anno.
«Con queste due tradizionali feste – spiega l’assessore al Turismo Costantino Argentino – la città vuole tracciare la strada verso una destinazione comune, che non cancella le identità ma le esalta». A fargli eco le parole del sindaco Flavio Stasi: «Il 1836 ci ha lasciato una storia forte, nata sulle macerie di un disastro. Su quella base costruiamo una proposta turistica che parla al mondo, fatta di memoria, comunità e fede».
Quella che Corigliano-Rossano intende scrivere, oggi, è una pagina nuova. Senza retorica e senza dimenticare le sue radici. Con la volontà di trasformare le celebrazioni in un’occasione di riscoperta, di racconto, di crescita collettiva.
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