Detto questo è inutile che ci giriamo intorno: torna il problema tamponi.
Attendiamo ancora gli esiti dei sospetti di cui vi ho parlato ieri ed in generale – anche per via delle notizie che vengono da altri territori – probabilmente esiste un problema di sovraccarico dei laboratori individuati per queste analisi, perché dovete sapere che il problema non è avere il tampone, il problema è analizzarlo.
Condivido la proposta di una parte dell’opposizione che, anche alla luce di quanto accaduto a Torano, invita ad effettuare i tamponi nelle case per anziani, che si sono rivelate i veri punti vulnerabili della nostra società: del resto per questa ragione ho già effettuato più videoconferenze con i gestori per accertarmi che fossero state adottate tutte le misure necessarie per proteggere gli ospiti delle strutture. Una richiesta, quella dei tamponi negli ospedali e delle RSA, che avevo già fatto, che andrò a riproporre con maggiore energia e che del resto è contenuta in una direttiva regionale che credo non sia stata ancora applicata proprio a causa del sovraccarico dei laboratori.
Dal canto mio, quella di allestire ed autorizzare nel nostro Spoke un secondo laboratorio della Provincia è una delle richieste che ho fatto alla governance sanitaria e che certamente darebbe una piccola svolta nella gestione dell’epidemia aiutando tutti i territori: anche in questo il nostro Spoke può e deve fare la propria parte.
Bonus alimentare: come comunicato oggi siamo quasi a 700 nuclei familiari raggiunti, la distribuzione non si è fermata a Pasqua e non conosce sosta, così come il lavoro degli uffici. Una misura che richiede molto lavoro ed altrettanto ne richiederà anche nei prossimi giorni, dal momento che stiamo già lavorando per ampliare la platea dei beneficiari e cercare di raggiungere anche chi è stato escluso finora. Resta comunque una misura limitata, che – come dico sempre – va accompagnata da altri interventi del Governo, perché l’emergenza è sanitaria ma anche sociale.
Ricordo a tutti che con ultime ordinanze è obbligatorio uscire (ovviamente solo per ragioni di prima necessità) indossando la mascherina sul volto, mentre è obbligo degli esercizi di vendita aperti fornire anche guanti ed igienizzante. Lo so che sono misure che mai avremo pensato di dover adottare, ma in questo momento è più importante contenere il contagio e forse, abituandoci a queste misure, potremo ripartire prima e meglio.
Del resto questo virus, cari concittadini, ha cambiato l’inizio della nostra primavera, ha modificato i nostri programmi di Pasqua, quasi certamente cambierà anche le prossime settimane e probabilmente farà cambiare anche un po’ delle nostre abitudini e del nostro stile di vita. Ciò che non cambierà mai è la nostra voglia di rialzarci, la passione con cui presto lo faremo e la forza, la forza che abbiamo continuando a restare uniti. Una grande comunità come una grande famiglia».
Una risposta
Ma è vero che protezione civile vi ha mandato le mascherine x la popolazione?