La cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, esempio di vita ispirata ai fondamentali valori della solidarietà e di impegno generoso, costante e straordinario per la Memoria, la Verità e contro l’Odio. È in questa direzione che si sta muovendo l’amministrazione Stasi che ha licenziato una mozione, nei giorni scorsi, ampiamente condivisa dal civico consesso. La sen. Segre rimase vittima delle leggi razziali all’età di otto anni, quando nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare. Durante i dolorosi anni della Guerra, dei bombardamenti e della caccia all’ebreo visse un lungo periodo nascosta. Il Consigliere comunale Liliana Zangaro (Corigliano-Rossano Pulita) come tale atto, la prima cittadinanza onoraria dell’amministrazione Stasi, si configuri «come testimonianza di pace e di solidarietà» mai come in questo momento attuale in periodi di guerra.
La pratica ora sarà trasmessa alla commissione competente per poi tornare in Consiglio per l’approvazione definitiva. Liliana Segre all’età di 13 anni arrivò al Campo di concentramento di Birkenau-Auschwitz dove fu internata nella sezione femminile e destinata alla fabbrica di munizioni tra fango, sopraffazione e morte. Venne liberata il 1°maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo di Ravensbrück. Quando tornò a Milano, della sua famiglia si erano salvati solo i nonni materni e uno zio. Delle 605 persone del suo trasporto, solo venti fecero ritorno. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana Segre fu tra i 25 sopravvissuti. Viene nominata nel 2004 commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per iniziativa del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ed il 19 gennaio 2018, dal Presidente Sergio Mattarella, senatrice a vita della Repubblica italiana «per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale». L’iniziativa è stata promossa da un comitato cittadino che ha raccolto centinaia di sottoscrizioni affinché venisse lanciato un segnale di “trasferimento di valori” e di speranza per una società che deve rinascere dalle ceneri della pandemia e ripartire il prima possibile.