I temi del giorno ruotavano sull’asse della recente approvazione, in giunta comunale, dell’atto di indirizzo per la costituzione del Distretto del Cibo “Piana di Sibari” e sulle strategie dell’iniziativa europea del Farm to Fork, sistema alimentare dell’UE più sano e sostenibile, una pietra angolare del Green Deal europeo.
Dalle parole ai fatti, dalle proposte alla concretezza, dalle idee alla loro realizzazione. «È il momento di agire», ha sottolineato nel suo intervento in sindaco Flavio Stasi, in accordo con l’intervento del vicesindaco Claudio Malavolta, fautore dell’idea dei Distretti del Cibo, la cui ultima parola ora spetta alla Regione.
Dalle clementine ai prodotti dell’entroterra, dalla pesca agli allevamenti di suino nero. Un territorio ricco. L’agricoltura è il settore di prevalente economia della nostra città. Per cui l’interesse è alto, come amministrazione, con un assessore al ramo si sta agendo da cassa di risonanza, da tramite diretto, dai produttori alla Regione.
La strategia Farm to Fork (F2F) è il piano decennale messo a punto dalla Commissione europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. È la prima volta che l’Unione europea cerca di progettare una politica alimentare che proponga misure e obiettivi che coinvolgono l’intera filiera alimentare, dalla produzione al consumo, passando naturalmente per la distribuzione. L’obiettivo di fondo è rendere i sistemi alimentari europei più sostenibili di quanto lo siano oggi. Ogni Stato membro dell’Ue dovrà seguirla, adottando norme a livello nazionale che consentano di contribuire a raggiungere gli obiettivi stabiliti dell’Ue. I Paesi membri godranno di eventuali misure di sostegno aggiuntive nel corso dell’implementazione della strategia. La strategia “Farm to Fork” è in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e il suo intento è anche quello di innescare un miglioramento degli standard a livello globale, attraverso la cooperazione internazionale e le politiche commerciali che coinvolgono i Paesi terzi.
Dal produttore al consumatore. Il nostro cibo, la nostra salute, il nostro pianeta, il nostro futuro. La linea sposata dalla maggior parte degli altri interventi si è mossa su questo asse fondamentale.
Presenti in sala i rappresentanti della Condotta Slow Food Magna Graecia, ConfAgricoltura, Coldiretti, Flag Borghi Marinari, Gal SIbaritide, Op Pomez, CIA, il dottor Cufari in rappresentanza dell’ordine deli Agronomi, la dirigente scolastica Pina De Martino per gli Istituti Tecnico Agrario e Professionale Alberghiero
C’è bisogno di un salto di qualità nella gestione delle politiche del cibo per far sviluppare ancora di più i nostri territori, in maniera organica, identitaria e strategica. I Distretti del cibo costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano, nascono infatti per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso. Oggi, finalmente, la Regione ha aperto la strada a questa possibilità e come Comune si è colta questa occasione al volo, ponendoci come Capofila e aprendo le adesioni ai Comuni della Sibaritide o comunque limitrofi.
I distretti del cibo, oltre a rappresentare strumenti di sviluppo a lungo termine di corretta gestione del territorio in aree fortemente caratterizzate dall’attività agricola ed agroalimentare, rappresentano, in un momento di difficoltà generale del Paese come quello attuale, la possibilità di approvvigionamento autonomo di risorse economiche al di fuori dei normali canali di trasferimento regionale o statale, destinati a costante riduzione. Nell’area del comune di Corigliano-Rossano e nella piana di Sibari è incentrata sulla produzione agricola, in particolare nel settore ortofrutticolo ed olivicolo, le cui aziende di produzione coincidono spesso con aziende agro-zootecniche e il comparto ittico rappresenta uno dei settori produttivi maggiormente caratterizzanti ed importanti della città di Corigliano-Rossano.
L’incontro era nato come momento di confronto all’interno della commissione Affari Produttivi su specifica richiesta delle forze di minoranza nel corso del consiglio comunale dello scorso febbraio. Confronto incentrato sull’approfondimento del tema del Farm to Fork, purtroppo disatteso dagli stessi consiglieri di minoranza (Comunicato stampa).