È quanto fa sapere il Presidente del Consiglio Marinella Grillo sottolineando che saranno finalmente portati alla luce i risultati dell’attività di ricognizione capillare di tutti i crediti certi liquidi ed esigibili che in questi mesi ha visto impegnati tutti i settori per azzerare ogni situazione debitoria ereditata dalle precedenti gestioni finanziarie dei due estinti comuni di Corigliano e di Rossano.
Sono 65, in particolare, le posizioni di pignoramento presso terzi, somme già assegnate che richiedono legalizzazione e regolarizzazione. Si tratta di una sequenza di debiti fuori bilancio rispetto ai quali l’organo consiliare è tenuto a riconoscere la legittimità, evincibile, peraltro, dalle sentenze esecutive che ne costituiscono la fonte.
Si tratta – dichiara il Sindaco Flavio Stasi – di una ricognizione capillare compiuta dall’Ufficio di Avvocatura civica in raccordo con gli altri uffici comunali che tiene luogo di un adempimento che avrebbe dovuto espletare, in buona parte, la gestione commissariale chiamata a governare il neonato Comune di Corigliano-Rossano nei suoi primi mesi di vita: ricognizione necessaria ed obbligatoria, in ragione del fatto che i debiti da sentenza non necessitano di istruttoria, correlandosi ad un dispositivo in sé sufficiente alla legittimità del riconoscimento. Il gran numero di deliberazioni iscritte all’ordine del giorno – continua il Primo Cittadino – ha il pregio di creare una reale ripartenza dell’Ente, specie nella gestione del contenzioso.
L’analisi qualitativa delle sentenze – spiega il Segretario Generale Paolo Lo Moro – fa emergere la preponderanza dei debiti da risarcimento del danno legati alla problematica delle insidie stradali. Il dato statistico – continua – porta in primo piano la necessità di rafforzare la manutenzione del manto bituminoso in un territorio particolarmente ampio come quello di Corigliano-Rossano. Allo stesso modo, viene fuori l’opportunità di una politica di prevenzione che mira ad evitare il contenzioso a fronte di situazioni palesemente perdenti per l’Ente, inaugurando la stagione delle transazioni con la controparte.
Discorso a parte, inoltre, è da farsi per le procedure esecutive, rispondenti ad una logica incomprensibile degli uffici, chiaramente chiamati ad attivarsi massimamente per evitare aggravi di spese e potenziali danni erariali.
Le deliberazioni, vistate dal Collegio dei Revisori ed elencate in un unico deliberato – conclude Lo Moro – sono distinte sentenza per sentenza al fine di consentire ai consiglieri potenzialmente interessati a singole posizioni di astenersi nei soli casi di potenziale conflitto di interessi. Come per legge, le singole deliberazioni saranno inviate alla Procura della Corte dei Conti per la valutazione, di sua competenza, su possibili responsabilità di persone fisiche in relazione ai danni erariali riscontrabili caso per caso. (comunicato)