(Associazione Rossano Purpurea) CORIGLIANO ROSSANO – Gli eventi culturali, quando legati ad un tema identitario e ad un filone tematico e progettuale unitario e proiettato nel tempo, non si esauriscono nei giorni di effettivo svolgimento, ma continuano ad animare dibattiti e nutrirsi di varie prospettive anche dopo le passate edizioni e nei preparativi delle successive.
Intanto, per continuare a tenere alta l’attenzione sul tema dei beni culturali, e nella volontà di raccogliere l’eredità di ben due edizioni dell’evento patiriense, sulla scia dell’interesse in quella sede suscitato per l’originalità, la profondità e l’interdisciplinarietà dei suoi interventi, nasce il confronto artistico-culturale con l’arch. Armando Rossi, autore di numerosi interventi di restauro e Presidente e Direttore scientifico di CO.RE, Scuola di Ala Formazione in Conservazione e Restauro.
L’occasione è stata offerta dalla pubblicazione del suo ultimo libro, pubblicato con Fontana editore, saggio che indaga il valore e i simboli dei ROSONI MEDIEVALI; testo che è ulteriormente arricchito dalle prefazioni scritte da Sofia Vetere, avvocato e saggista, e da Josep Armengol, spagnolo e presidente dell’omonima fondazione intitolata alla memoria del nonno capostipite di una tradizione di famiglia di scalpellini che ha trovato il suo apice nel modernismo catalano a Barcellona sotto la guida di Antonì Gaudì.
Il testo indaga la numerologia, il simbolismo e i significati nascosti dei rosoni medievali, elementi architettonici di particolare pregio che hanno caratterizzato le costruzioni romaniche e gotiche per scomparire “anche loro misteriosamente” nel periodo rinascimentale.
I rosoni medievali sono stati sempre una ricerca scontata e declassificata a terminologia conclamata e nota, mentre, al contrario, nascondono un segreto custodito da centinaia di anni, poiché il loro nome nasce dopo oltre 100 anni dalla realizzazione dell’ultima “finestra tonda”, quando ormai, quasi finito il Rinascimento, nascono il termine “rosone” e “rosario”, entrambi frutto di una precisa politica di riabilitazione e riqualificazione della Chiesa.
Il termine “rosone”, infatti, indica comunemente una finestra circolare sulle facciate delle chiese romaniche e gotiche. Originariamente chiamata “oculo”, risale al IV-V secolo ed è presente sia in edifici di culto che civili. Grazie ai Maestri Marmorari Cosmati, i rosoni divennero essenziali nella costruzione delle chiese medievali, soprattutto a Roma.
Come mai li chiamiamo rosoni? Che nesso c’è tra i rosoni e il rosario? Sono stati sempre chiamati così? A queste e altre domande il testo, sulla scorta di documentazione storica e approfondimenti legati anche a restauri opera dello stesso autore in qualità di Architetto, dà risposta, cercando di individuare un metodo di lettura di ogni rosone nella storia.
Oltre alla loro funzione decorativa, i rosoni simboleggiano la bellezza e la perfezione della Creazione, richiamando il cielo e il mistero di Dio-luce, unendo valori cristiani e laici. La luce, simbolo della Rivelazione Divina e della vita, penetra nei luoghi sacri attraverso piccoli spiragli, esortando alla contemplazione. I rosoni rappresentano l’esoterismo delle cose, il loro significato nascosto e la loro unicità che va oltre la comprensione superficiale.
Nell’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità, i rosoni rappresentano un’ancora di stabilità e bellezza duratura.
Incantano per la loro maestria architettonica e la loro capacità di stimolare riflessioni profonde sulla spiritualità e sull’armonia cosmica. Come simboli di unità e perfezione, i rosoni invitano a contemplare il nostro rapporto con il divino e l’universo che ci circonda.
Il testo indaga il significato più profondo di questo elemento architettonico e spiega su base scientifico-didattica la nascita, lo sviluppo, i significati e le forme dei rosoni.
L’incontro sui rosoni medievali si terrà domani pomeriggio (giovedì 28 novembre), alle ore 18.30, presso il Centro di Spiritualità di Madre Isabella De Rosis, nel centro storico di Rossano.
All’incontro con l’autore prenderanno parte S.E. Mons. Franco Milito; il Sindaco di Corigliano-Rossano, ing. Flavio Stasi e il vicesindaco, nonché Assessore alla Cultura, dott. Giovanni Pistoia; Alessandra Mazzei, Presidente di Rossano Purpurea, promotrice di questa e altre progettualità sulla valorizzazione e la rigenerazione urbana; e l’architetto Mariella Arcuri, segretaria del sodalizio rossanese nonché autrice, in qualità di storica dell’arte, dell’importante saggio di studi sul monastero di Santa Maria del Patire. (comunicato stampa)