In assenza di un intervento strutturale la Calabria e la Sibaritide in particolare saranno costrette a convivere con l’emergenza rifiuti. Da giorni l’impianto pubblico di Bucita ha cessato l’attività per l’impossibilità di poter conferire gli scarti nella discarica di Crotone o in siti alternativi individuati dalla Regione Calabria.
La società che gestisce l’impianto di Corigliano Rossano ha persino ridotto le unità lavorative da 18 dipendenti a 2, 16 lavoratori sono stati posti in ferie. Da lunedì non si lavorano i rifiuti solidi urbani e non è dato sapere se il blocco interesserà anche l’umido. A partire dalle prossime ore, dunque, si ripresenterà lo scenario di sempre agli occhi dei cittadini: cumuli e montagne di rifiuti per strada.
«La causa del disagio, si fa sapere dal Palazzo di Città, non dipende né dall’Amministrazione Comunale né dall’azienda che si occupa della raccolta, bensì dalla impossibilità di conferire gli RSU presso l’impianto di trattamento di Bucita. L’indisponibilità di siti di smaltimento presso i quali conferire gli scarti blocca l’impianto e di conseguenza la raccolta». L’amministrazione sottolinea come già dai mesi scorsi «la città abbia risentito poco dell’assenza degli impianti regionali grazie all’ordinanza sindacale del 29 giugno che ha consentito di attivare un conferimento straordinario per quasi l’intera Sibaritide, evitando situazioni drammatiche come quelle registrate in altri comprensori».