“Fusione o confusione?”. Rimane di attualità il tema della città unica di Corigliano Rossano che, a fatica, man mano prende sempre più forma. In ambito locale il dibattito spesso si trasforma in scontro politico a causa dei ritardi accumulati nel corso del tempo in materia di Statuto e gestione amministrativa. L’argomento è stato momento di discussione nel corso di un incontro voluto da Fratelli d’Italia al quale hanno preso parte associazioni, movimenti, partiti e simpatizzanti. Sottolineate le violazioni ai «dettami previsti dalla legge di istituzione del comune unico come i sei mesi di tempo indicati per approvare lo Statuto. A distanza di 34 mesi si parla ancora di bozze per lo più molto criticabili nei contenuti. Niente statuto e niente cittadella dei servizi, anche questa prevista dalla legge istitutiva approvata in Consiglio regionale».
Per Gioacchino Campolo, componente del direttivo provinciale di Fdi, il progetto di fusione è straordinario ma è «ancora inespresso ed è tutto da costruire», pur comprendendo qualche battuta d’arresto dovuta alla pandemia. Per Giovanni Dima, componente dell’Assemblea nazionale Fdi, la Fusione è uno dei temi che dovrà caratterizzare il dibattito politico nei prossimi mesi: «Si tratta di un fatto storico e come Fdi confermiamo la ferma volontà di procedere spediti verso questa visione di territorio con prospettive serie, non siamo distratti da altro. Attualmente il limite non è della fusione ma è dell’amministrazione comunale, il limite non è della fusione ma su come rapportarsi con una visione politica ampia e generosa. Ernesto Rapani, componente esecutivo nazionale Fdi, conferma la valenza del progetto ed anche i primi importanti risultati raggiunti, ma ha anche aggiunto che occorre stimolare l’amministrazione in carica e, nel caso, sostituirsi affinché si possa raggiungere il traguardo sperato».