Secondo questi anonimi, se le cose non vanno bene e non funzionano è a causa dell’avvenuta fusione, dimenticando che molti disservizi sono stati ereditati dal lontano amministrato.
Questi anonimi dimenticano che la cattiva informazione e le nostre divisioni ha prodotto solo disastri ed ha permesso alla politica che conta di trattarci come meglio ha voluto.
Fortunatamente nella primavera 2019 il popolo sarà chiamato ad eleggere il primo nuovo sindaco della nuova città, il primo nuovo consiglio comunale; la nuova amministrazione eletta dovrà provvedere a gestire il territorio urbano ed approvare le norme interne (Regolamenti, Statuti, ecc. ) di partecipazione democratica alla gestione della cosa pubblica.
Fino alla elezione per eleggere i nuovi organismi comunali il Governo ha nominato un Commissario che gestisce “l’ordinaria amministrazione”. In generale i Commissari si limitano a recepire occasioni di finanziamenti, ad organizzare la macchina burocratica, e, non conoscendo il territorio, si affida alla macchina organizzativa comunale, ai dirigenti ed ai funzionari. Se costoro sono leali collaboratori, anche le emergenze possono essere affrontate e risolte. Ma se l’apparato amministrativo rema contro e contribuisce a creare ostacoli, nascono i disservizi che creano disagi alla popolazione.
E’ il tempo dell’onestà intellettuale e morale, è il tempo del rispetto per il proprio lavoro, è il tempo della lealtà e della coerenza, è il tempo del rispetto della propria intelligenza che deve essere messa al servizio della collettività fin da subito e non cavalcando oggi il “malcontento” creato per tale obiettivo.
La denuncia pubblica finalizzata alla soluzione dei problemi va bene, specie se opportuna e pertinente (la fanno i rappresentanti politici, delle associazioni e dei partiti) . Denunciare artificiosamente e senza logica con lo scopo di colpire l’emotività delle persone, è “mala fede”. Non si costruisce con le farneticazioni e con l’inganno. E’ un gioco al massacro, la denigrazione e la scarsa collaborazione non ha mai portato frutti.
Per la elezione della futura nuova amministrazione comunale è necessario un ricambio generazionale così come è necessaria l’esperienza acquisita. Ritengo che non è solo con il ricambio anagrafico che risolveremo i problemi, occorre soprattutto un cambio di “visione”. Il passato deve servire da esperienza ma deve essere messo alle spalle, è finito il tempo della denuncia e delle accuse, è necessario proporre idee e confrontarsi stando idealmente seduti tutti intorno ad un unico tavolo. Per il salto di qualità della nuova città Corigliano Rossano e del territorio limitrofo occorrono idee e proposte rivoluzionarie. Invito tutti, indistintamente tutti, dai cittadini ai rappresentanti di associazioni, dai giovani ai meno giovani, dai dipendenti degli enti locali a coloro che ne sono stati amministratori, ad adoperarsi per la cultura dell’insieme e per l’unità per l’obiettivo.
Gli antichi dicevano che l’amore richiede forza per essere scelto e umiltà per essere vissuto.
Deponiamo le armi e le armature, i nostri occhi debbono essere vispi e pronti ad avere altre visioni, positive ed ottimistiche. E’ il momento storico di un grande sforzo aggregativo.
E l’aggregazione che ci porterà il rispetto degli altri.
Non dobbiamo avere paura del cambiamento. Gli uomini sono fatti per seguire le conoscenze e guidare le novità, non sono fatti per impigrirsi.
Enrico Iemboli
Ex amministratore e
Componente Comitato 100 A
(comunicato stampa)