Lo scorso dicembre, infatti, per tramite del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cosenza, Massimo Cundari, avevo richiesto l’istituzione del Distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco di Corigliano-Schiavonea istituito nel 2005 ma mai attivato e reso operativo per mancata assegnazione di personale in pianta organica.
La sede dal 1994 era stata utilizzata come distaccamento stagionale, volontario, presidio acquatico, e di recente, come sede ai fini della dislocazione di una squadra nell’ambito delle campagne AIB, in convenzione con la Regione Calabria.
A seguito della ristrutturazione ultimata nel 2014 ad opera del Provveditorato alle Opere pubbliche, era stata completata la procedura di acquisizione del fabbricato di superficie su tre livelli, nonché della circostante corte di pertinenza.
L’area di potenziale competenza del distaccamento è costituita da quattordici comuni, di cui il terzo della Calabria per dimensione e popolazione, altamente vulnerabile rispetto a eventi meteorologici che determinano frequenti alluvioni, esondazioni ed allagamenti, in parte connessi alla rete idrografica naturale nonché alla fitta rete di canali artificiali di bonifica della piana del fiume Crati. Soprattutto per quanto successo negli ultimi anni. Sull’area ricadono porzioni di due parchi nazionali, Sila e Pollino, con esigenze dal punto di vista operativo sia invernali per neve, che estivi per incendi boschivi. Non solo: infortuni sulla Ss 106, incendi in attività industriali, civili ed edifici isolati, incidenti sul lavoro e frane. Non in ultimo, vi sono interventi connessi alle attività del porto commerciale e della pesca.
La popolazione della Sibaritide, poi, nei mesi estivi subisce un incremento notevole essendo il comprensorio ad alta vocazione turistica, con la presenza di seconde case ed attività commerciali, artigianali. Un’area che non si riesce a coprire col distaccamento di Castrovillari e Rossano e dove i Vigili del fuoco sono costretti ad operare in continua emergenza visto che i tempi di percorrenza superiori ad un’ora e quindi non compatibili con tempi del soccorso tecnico urgente.
Nel comprensorio, che conta oltre 150mila abitanti, vengono effettuati mediamente circa mille interventi all’anno.
Una situazione che migliorerebbe con l’attivazione del distaccamento di Schiavonea sia in termini qualitativi che quantitativi assicurando al territorio interessato tempi di intervento accettabili e efficienti.
Nelle scorse settimane avevo sentito il Ministero dell’Interno, per le materie di competenza del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa Civile, proprio per sollecitare la cosa. La procedura è in corso e va avanti. Anzi pare che l’area del Porto sia destinata a diventare una piccola Centrale della sicurezza nel cuore della Sibaritide. Non solo vi è presente la Capitaneria di Porto e la Guardia di Finanza. Oltre ai Vigili del fuoco pare che una parte della struttura sarà concesso alla Polizia stradale. Per questo la mia visita alla struttura di questi giorni: sembra che le cose stiano arrivando ad una felice conclusione. Insomma all’orizzonte si prospetta la creazione di un presidio di sicurezza. Segno di come la Sibaritide e la questione sicurezza sull’area Jonica cosentina siano all’attenzione del Governo gialloverde. Sarebbe una grande vittoria per i cittadini di tutta l’area.
Rosa Silvana Abate (M5S Senato)
(comunicato stampa)