In occasione della festa di “San Giovanni XXIII”, nella serata del 10 ottobre, Monsignor Maurizio Aloise ha tenuto la sua prima visita assoluta nell’omonima comunità parrocchiale di contrada San Francesco, allo scalo di Corigliano. La celebrazione Eucaristica vespertina della domenica sera è stata presieduta dal neo Arcivescovo della diocesi di Rossano-Cariati, nominato lo scorso venti marzo e insediatosi ufficialmente a Rossano il 12 giugno 2021. Il Vescovo Aloise appena giunto in chiesa salutando ha asperso tutti i fedeli presenti, passando tra le panche, e sostando per qualche minuto di preghiera prima davanti la statua e la reliquia di “San Giovanni XXIII” e subito dopo in ginocchio dinnanzi al tabernacolo. A seguire la Messa è stata concelebrata insieme a Don Tonino Longobucco, timoniere della comunità, ai sacerdoti parrocchiali Don Vincenzo Ferraro e Don Agostino Stasi nonché al segretario del Vescovo Don Domenico Simari. La funzione è stata preceduta dalla lettera di benvenuto declinata dal segretario del consiglio pastorale parrocchiale Germano Iacucci che ha voluto sottolineare l’importanza dell’incontro, in una ricorrenza particolare, nonostante le difficoltà dettate dalla pandemia e le varie problematiche del frangente storico. Monsignor Maurizio Aloise che già nel giorno del suo insediamento a luglio si era “affacciato” presso questa comunità ha chiosato: «In attesa di poterci abbracciare fisicamente ci stringiamo in un abbraccio spirituale». L’omelia del neo Vescovo ha preso spunto dal vangelo della domenica e dalla vita di “San Giovanni XXIII”: «Gesù vuole amarci in maniera gratuita, senza fissare una tariffa, e ci chiede di non essere solo devoti ai precetti. Bisogna seguirlo spendendosi per chi ci sta vicino, per gli altri, per ne ha necessità. Nel vangelo di oggi notiamo lo sguardo dolce ma allo stesso tempo incoraggiante di Gesù che ci ricorda i tratti semplici ma essenziali della nostra Fede». Riferimento che va quindi a “San Giovanni XXIII” ma anche ad un neo Beato calabrese: «Dobbiamo ancora oggi ringraziare Dio per aver messo nel cuore di questo sapiente Papa l’idea del Concilio Vaticano II e quanto di buono ne è scaturito lungo il cammino della Chiesa. Dalla vita e dagli insegnamenti di Giovanni XXIII bisogna trarne insegnamento per cercare di essere Cristiani attivi e concreti. Allo stesso modo sono e dobbiamo essere orgogliosi di aver celebrato proprio oggi la Beatificazione a Tropea di Don Francesco Mottola. Altro esempio di Santità contemporanea e nostro conterraneo da prendere a modello». La predica del Vescovo Aloise scivola toccando tanti punti, qualche avvertimento e senza fare mancare un pizzico di umorismo. Il neo Monsignor della diocesi jonica ha ringraziato tutti i presenti per l’accoglienza e l’affetto e subito dopo la celebrazione ci ha tenuto ad incontrare lo storico sacerdote della parrocchia Don Vincenzo Longo fondatore della stessa. Insieme a Don Longo e agli altri parroci il Vescovo Aloise si è intrattenuto incontrando e salutando la comunità, sempre rispettando le misure di restrizione vigenti, con tanto di taglio di torta a chiusura della serata. Omaggi e riflessioni a fine Messa giunti anche del parroco Don Longobucco che ha evidenziato l’importanza di questa visita e del rapporto tra questa porzione di chiesa e il suo Vescovo. Una serata particolare vissuta tra fede e altri momenti finalizzata in primis alla conoscenza del nuovo Pastore Aloise apparso pacato, disponibile, meditativo e soprattutto sorridente quasi a voler richiamare quella bontà che hanno distinto il “Papa Buono”.