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Corigliano Rossano, la risposta dello Stato agli attentati incendiari: un segnale di speranza, ma non basta

Da più tempo Corigliano Rossano è colpita da una serie di attentati incendiari che suscita forte preoccupazione nella popolazione. La risposta immediata dello Stato con l’arrivo dei carabinieri del battaglione “Calabria” ha raccolto una prima soddisfazione da parte del sindaco Flavio Stasi, che ha espresso un “cauto ottimismo”. Tuttavia, il primo cittadino ha anche invocato interventi strutturali per contrastare la criminalità organizzata e ha iniziato a parlare di elevazione a capoluogo della città. «Un segnale andava dato – ha detto Stasi- perché se si consente di attaccare di minacciare direttamente le istituzioni salta la democrazia in città e sul territorio. Quindi un segnale lo Stato lo doveva dare ed è quello che ho chiesto al prefetto». Il sindaco ha poi sottolineato la necessità di individuare i responsabili degli attentati e di intervenire per prevenire nuovi episodi. «Ora c’è bisogno però di cominciare a individuare chi effettua questi delitti e anche chi li pianifica – ha detto Stasi- altrimenti rischiamo di presidiare le strade ma di non ottenere risultati reali». L’amministratore ha poi rimarcato la necessità di interventi strutturali per Corigliano Rossano, una città di 80.000 abitanti che non è capoluogo di provincia e che, secondo il sindaco, non ha la stessa attenzione da parte dello Stato di altre città di pari dimensioni. «Questa non è una città di 10.000 abitanti – ha detto Stasi – Questa non è una città di 20 km quadrati. È una delle aree più importanti sotto il profilo economico. Lo Stato deve rendersi conto che Corigliano Rossano è una città di 80.000 abitanti di 350 km quadrati all’interno di un territorio ampio con un’economia

La necessità di interventi strutturali

Oltre alla necessità di individuare i responsabili, il sindaco Stasi ha sottolineato la necessità di interventi strutturali per Corigliano-Rossano. Stasi ha denunciato la mancanza di servizi adeguati per una città di queste dimensioni. A Corigliano Rossano mancano servizi essenziali come un tribunale, una questura, una prefettura. E questo rende più difficile il lavoro delle forze dell’ordine». Se si continua con quest’andazzo, non è da escludere che possa iniziare una battaglia l’elevazione a capoluogo della città di Corigliano-Rossano. Gli attentati incendiari hanno avuto una serie di conseguenze negative per la città. Innanzitutto, hanno creato un clima di paura e insicurezza. I cittadini si sentono meno al sicuro e questo può avere un impatto negativo sulla loro vita quotidiana. In secondo luogo, gli attentati hanno danneggiato l’economia della città. Molti imprenditori hanno paura di investire, temendo che le loro attività possano essere bersagliate. In terzo luogo, gli attentati hanno danneggiato l’immagine di Corigliano Rossano. La città è stata associata alla criminalità organizzata e questo può rendere più difficile attirare turisti e investimenti.

La necessità di un’azione congiunta

Per contrastare la criminalità organizzata e prevenire nuovi episodi di violenza, è necessaria un’azione congiunta da parte di tutte le istituzioni. Le forze dell’ordine devono intensificare le indagini e i controlli, ma è necessario anche che lo Stato investa in interventi strutturali per migliorare la situazione socio-economica della città. Inoltre, è importante che la società civile si mobiliti per contrastare la diffusione della cultura della violenza. Solo attraverso un’azione congiunta sarà possibile riportare la legalità e la sicurezza a Corigliano Rossano.

 

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