Il fallimento della coalizione Stasi, della quale non si sono mai chiariti i contorni politici, perché somigliante ad una insalata mista per i personaggi che l’hanno appoggiata, viene in luce giorno dopo giorno. Stasi si è infilato in uno di quegli scivoli dei parchi divertimenti e presto finirà gambe all’aria. Chi lo ha frequentato fatica a riconoscerne i tratti di ieri: pronto a parlare con tutti, prodigo di una parola buona per ogni problema espostogli, insomma un missionario in terra, cui mancava il saio. Tutti, o buona parte di quelli che hanno costituito il settanta per cento dei suoi consensi, stanno conoscendo un altro soggetto: niente contatti con la gente, atteggiamenti dispotici, presenzialismo esasperato e giornate intere su WhatsApp, sì on line chissà con chi in chat, di sicuro, con i piani alti del cielo, a sentire chi lo frequenta. Ma questo suo dispotico vivere la carica di Sindaco, questo distacco dal popolo (ma non era di terra e popolo?), vengono compensati da alcuni consiglieri della sua maggioranza, pronti a inserirsi ora in una bitumazione in corso, ora nella cattura di un cane, addirittura alle vaccinazioni anti covid. Infatti ogni attività gestionale affidata dalla legge ai dirigenti e da questi ai responsabili di servizio, vede la presenza di uno o più consiglieri, pronti a dare una mano per farsi conoscere, per diventare tramite o facilitatore di questa o quella pratica. Un esempio? Basta recarsi al Pala Brillia in ogni ora del giorno per verificare che, oltre alla possibilità confusa di vaccinarsi, si può dialogare con un instancabile consigliere comunale che accoglie i vaccinandi, li accompagna, con sorriso ampio, elogia il lavoro del suo capo politico. Insomma un recepzionista perfetto che si dedica al prossimo come prima attività dimostrando un samaritanesimo politico che nessuno può superare . Certo anche altre cariche istituzionali si spendono per perorare pratiche amministrative, spingono, parlano direttamente con Dirigenti e uffici, in una funzione confusa ed impropria che non appartiene minimamente ai ruoli ricoperti (un po’ come il governatore De Luca, nella ormai celebre, frittura di pesce, raccomandava di fare al suo esercito campano). D’altra parte, per come ho già evidenziato, la mancanza di un Peg provvisorio, quindi degli obiettivi assegnati ai dirigenti, porta ad una cogestione assurda e illegittima che confonde il ruolo di indirizzo e controllo con quello gestionale. Altro esempio? Chi sta redigendo l’annunciata revisione del piano spiagge che l’assessore ha annunciato con squilli di tromba? Rispondessero su queste anomalie, fornissero risposte ai cittadini e, per carità, implorassero il sindaco a lasciare il mondo contemplativo di WhatsApp tornando sulla terra. Non che ci sia bisogno della sua mancanza di capacità gestionale ma una città senza un sindaco, non si è mai vista, in specie una grande città, confusa con un paesino di montagna con quattro case e un forno. Stasi se ci sei batti un colpo.
Paolo Maria Lamenza