Duro attacco all’ufficio di presidenza del Consiglio comunale e all’amministrazione Stasi condizionata da una maggioranza con numeri risicati. Sono otto i consiglieri comunali di opposizione (Adele Olivo, Vincenzo Scarcello, Gennaro Scorza. Gino Promenzio, Francesco Madeo, Antonio Cassano, Rocco Gammetta, Mattia Salimbeni) che contestano uno «scarso senso delle istituzioni» al governo locale in carica.
«L’ufficio di Presidenza del Consiglio, piuttosto che coordinare e favorire il dibattito consiliare, è stato degradato a strumento anestetizzante e repressivo. Basti pensare che, anche a fronte di richieste di Consiglio comunale con termine perentorio di convocazione da parte delle minoranze, il Consiglio comunale negli ultimi quattro mesi si è riunito appena due volte. Per non parlare della esigenza, improponibile, di adattare il calendario del Consiglio ad una maggioranza costantemente assente e “disponibile” al lavoro solo nei giorni feriali. Tutto questo perché il Sindaco ha una maggioranza decimata e se anche uno di loro dovesse mancare dai lavori consiliari, la sua sorte sarebbe quella di dover rassegnare le dismissioni». Secondo gli esponenti della minoranza «se per garantire “il tredicesimo” a un Sindaco con una maggioranza sempre più risicata, si declassa il Consiglio comunale a riunione di condominio, noi non ci staremo, anzi, chiederemo l’intervento delle istituzioni preposte al fine di garantire un regolare dibattito democratico alla Città. Non permetteremo che le esigenze di poltrona del Sindaco e dei suoi mortifichino le istituzioni, men che meno il Consiglio comunale».