Corigliano Rossano – Ritorno alla militanza e all’impegno politico per concorrere a ricostruire la ‘’casa comune’’ della Destra di governo, a beneficio di un Popolo e di un territorio mortificati nella loro identità e sovranità. Per questo ho accettato la nomina a coordinatore dell’area ionica e tirrenica della provincia di Cosenza per il Movimento Nazionale per la Sovranità.
Il governo regionale uscente non ha saputo individuare le politiche giuste per risollevarci e l’amministrazione Oliverio ha confermato che la sinistra al governo rappresenta una iattura per la nostra regione. Al pari che per l’Italia.
Sono mancati programmi ed investimenti idonei a valorizzare le nostre potenzialità e peculiarità e le risorse che possediamo, che potrebbero farci conoscere una condizione economica favorevole e farci uscire dal pericoloso stallo in cui viviamo.
In simile contesto si sta producendo un sempre più palese spopolamento delle nostre città e dei nostri borghi, a cui si accompagna un pericoloso fenomeno di sostituzione etnica.
I nostri giovani scappano via dei nostri territori (come dicono tutte le statistiche) e, al contempo, vi è un ingresso incontrollato di migranti clandestini che vanno ad ingrossare le fila della manovalanza sottopagata e sfruttata. Ciò, con corrispondente deterioramento del tessuto socio – economico della nostra Regione, in cui v’è un progressivo ampliamento degli strati di popolazione che vive in condizioni di precarietà economica (quando non di povertà) ed un aumento del gap sociale ed economico, della “distanza”, fra certi sociali e categorie di lavoro. Da una parte una moltitudine di non abbienti e di poveri e dall’altra parte i ricchi, che sono sempre più tali e sono sempre di più una ristretta élite, con la conseguente scomparsa del ceto medio.
Particolarmente, ciò si vive nelle aree più densamente abitate ed urbanisticamente più importanti, fra cui si annovera certamente la città di Corigliano Rossano. Nel nostro comune, ormai, è sempre più raro rinvenire giovani in età lavorativa post laurea (o anche post diploma di maturità) che riescano a trovare un impiego e che possano, pertanto, programmare la propria vita ed il proprio futuro prevedendo di fermarsi a Rossano e Corigliano. Del resto, anche i giovani che aspirano a lavorare senza il conseguimento di un titolo di studio del genere, hanno sempre più difficoltà di inserimento, trovandosi la strada chiusa dalla presenza di lavoratori provenienti dai Paesi dell’Africa sub sahariana e da quelli una volta d’oltre cortina, che si prestano ad essere sottopagati e che, quindi, fanno “concorrenza sleale” ai nostri giovani, che, legittimamente, non intendono accettare condizioni di lavoro e di vita che offendono la dignità umana.
È evidente che si impone una immediata inversione di rotta! Bisogna mandare a casa un governo regionale infausto, la cui incapacità è stata dimostrata sul campo, rispetto al quale l’unica alternativa è un voto al Centro Destra, profondamente rinnovato in idee ed uomini.
Occorre voltare pagina e promuovere progetti con cui si persegua l’interesse dei cittadini ed il governo dei territori. Occorre ridare ai calabresi lavoro, occupazione e servizi.
Occorre non solo chiedere (come ha sempre fatto la sinistra) per dare a pochi soggetti ben individuati; ma dare a tutti ciò che loro spetta. Riconoscere ai calabresi i loro diritti connessi al loro status di cittadini uguali a tutti gli altri italiani e non di cittadini di serie “B”, quali veniamo sistematicamente ed intollerabilmente trattati.
Necessita una nuova politica che metta al centro gli interessi della gente; l’uomo in quanto tale, la cui dignità va tutelata e riconosciuta sempre e ad ogni costo. Per fare ciò occorre una classe politica onesta, capace e competente che persegua il bene della popolazione e che non sia avvitata su se stessa nel realizzare gli interessi personali, di amici, parenti e gruppi di pressione. Ossia, che persegua l’obiettivo che è normale e fisiologico per la politica.
Ma occorre anche che i cittadini calabresi abbiano coscienza dei loro diritti, che non possono essere ad essi contrabbandati come elargizione di favori, in una ottica evidentemente clientelare che li pone in una condizione di inaccettabile, perenne ricattabilità. Occorre uno scatto d’orgoglio per mandare a casa una sinistra che ha vissuto sempre sulla pelle del popolo calabrese e che ha prodotto solo danni ad una regione che potrebbe essere fra le prime d’Italia e che di certo non ha nulla da invidiare a molte altre, ma che, invece, è l’ultima.
Il Coordinatore Provinciale di Cosenza del MNS Luigi Pirillo