(comunicato – gruppo consiliare di maggioranza) – Nelle recenti interviste sulla questione BH, depurate dagli inutili tentativi di speculazione politica, finalmente anche parte della giunta regionale inizia a riconoscere l’esigenza di una nuova conferenza dei servizi. Mentre gli altri si nascondevano con posizioni ambigue, l’Amministrazione Comunale l’ha chiesta invano, nero su bianco, per 8 mesi, fin dal 27 febbraio, (prima, durante e dopo la campagna elettorale) con puntualità e chiarezza: questo qualifica l’affidabilità delle istituzioni, non le tesi accomodanti. Le ragioni per le quali questa lacuna titanica ancora oggi non sia stata colmata sono incomprensibili, ma di certo la correttezza delle procedure non può essere derogabile. Al di là di questa vicenda, le dichiarazioni del senatore Rapani rappresentano il manifesto del fallimento politico di una compagine che, senza nessuna strategia di sviluppo del mezzogiorno e del nostro territorio, si aggrappa alla mistificazione della realtà per coprire le proprie inadeguatezze.
La scelta di Enel, per esempio, subito dopo la nomina del nuovo AD da parte del Governo Meloni, fatta a Corigliano-Rossano e La Spezia (Sindaco di centrodestra), ha fatto perdere alla città ed alla Calabria 20 milioni, non di fondi privati ma pubblici, di cui 15 a valere sul PNRR, per innovare e rilanciare un sito già industriale. Un fatto grave proprio perché frutto di politiche pubbliche e non di legittimi calcoli remunerativi ad opera delle multinazionali di turno, sul quale ovviamente l’intera rappresentanza degli “alzatori di mano” di centrodestra è rimasta muta, come sulla scandalosa rimozione – da parte di un’altra società controllata dallo Stato, RFI – del nodo alta velocità di Tarsia, che al nostro territorio costa qualche miliardo di euro (non milione) ed una stima del 6% del PIL. Altro che la favoletta raccontata in questi giorni: questa è la vera sfida dello sviluppo della Calabria e del nostro territorio ed è su questo che la pattuglia calabrese sta affossando la regione.
Solo sulla Statale 106, altro incredibile scivolone del “senatore comunale”, grazie all’azione del sindaco Stasi il progetto finanziato è passato da 300 milioni a 975 milioni, con la mitigazione dell’impatto, la realizzazione di una via litoranea, l’integrazione con le infrastrutture esistenti: tutto questo con l’immobilismo, anzi con l’ostilità, di parlamentari e consiglieri regionali di maggioranza che – ancora oggi – nei giorni pari dicono che andava bene il vecchio tracciato (tutto in rilevato) e quindi i 600 milioni in più sono inutili, nei giorni dispari dicono che anche il tracciato attuale va rivisto. Più che una classe dirigente abbiamo di fronte una “barzelletta in politichese” che, giustamente, si scontra con la chiarezza e l’affidabilità di una Amministrazione Comunale che fa quello che dice e dice quello che fa, che è sempre stata e continua ad essere favorevole a tutti gli investimenti – pubblici e privati – per il territorio e che li favorisce quotidianamente con il lavoro, con le proposte (come quella fatta sulla Pianificazione Portuale) ma anche con la certezza che il rispetto delle regole basilari non rappresenti un ostacolo, bensì costituisce le fondamenta dello sviluppo della nostra terra.