S’indaga a tutto campo sulla morte di Pasquale Aquino, il 58enne ucciso nelle ultime ore a Schiavonea, finito con un colpo di pistola alla tempia. La salma è attualmente nell’obitorio dell’ospedale di Rossano e proprio oggi sarà effettuato l’esame autoptico. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe parcheggiato la sua bmw nei pressi dell’abitazione di Via Mediterraneo.
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Intanto nella Sibaritide cresce l’allarme sociale, la criminalità inizia a far paura e la tensione tocca limiti di guardia. Il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi si rivolge alle istituzioni, e lo fa per l’ennesima volta. «Siamo in uno stato di grande allerta», afferma il primo cittadino, che con riferimento all’omicidio Aquino afferma: «Si tratta di un delitto che conferma l’esistenza di grandi interessi che ruotano attorno a questa città su cui hanno messo gli occhi anche le organizzazioni criminali. A tal riguardo lo Stato non deve lasciare spazio, perché quando lo Stato lascia spazio qualcos’altro lo occupa». Ed è qui che l’amministratore alza il tiro: «Lo Stato purtroppo da anni lascia spazio, non è il solito piagnucolare di una città che vuole il tribunale o qualche agente di polizia in più, ma è un dato di fatto. Quando lo Stato arretra la criminalità organizzata avanza. E credo che sia giunto il momento che anche lo Stato debba avanzare». In queste ore il sindaco Stasi avanzerà una nuova richiesta di convocazione del tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza e, contestualmente, scriverà al Ministro degli interni, facendo presente per «l’ennesima volta» che, nella Sibaritide, «lo Stato sta arretrando e che omicidi e le continue intimidazioni sono le conseguenze».