CORIGLIANO-ROSSANO, Venerdì 3 Giugno 2022 – L’ammodernamento della Statale 106 su tutto il tratto calabrese è una priorità del Governo regionale. E questo è un punto imprescindibile da cui partire per avere la certezza degli obiettivi da raggiungere nel medio e lungo termine. Il Documento di Economia e Finanza del Ministero delle Infrastrutture parla chiaro e ci fornisce la certezza che, così come chiesto nelle settimane scorse dal presidente Occhiuto, la Statale ionica ha un ruolo prioritario anche nei Piani dello Stato e questo lo testimonia il fatto che è stato previsto, in questo senso, un investimento di 3 miliardi di euro per ammodernarla tutta, da Sibari a Reggio Calabria.
Così da consentire ai calabresi orientali di sentirsi parte integrante del sistema Paese e del più grande sistema Europa. Siamo anche persuasi dalle parole dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce, che proprio nei giorni scorsi ha illustrato il Def evidenziando i tempi di intervento e chiarendo – cosa che abbiamo ritenuto essenziale – sulla ripartizione dei fondi d’investimento lungo i diversi lotti d’intervento per arrivare alla realizzazione di una lunga 4 corsie tra Taranto e Reggio Calabria, senza interruzioni e senza buchi neri. È giusto, però, in questo momento, porsi delle domande e chiarire ai calabresi della Sibaritide come mai il Governo non abbia deciso di proseguire la realizzazione dell’ammodernamento in modo funzionale proseguendo da nord verso sud. Lo chiediamo noi oggi facendo leva su una richiesta fatta già nei giorni scorsi e nelle sedi opportune dal Consigliere regionale, Giuseppe Graziano. Il quale, contrariamente a quanto ribadito impropriamente e frettolosamente da qualche parlamentare del territorio è stato il primo a sollevare preoccupazioni rispetto alle direttive del Def. Lo ribadiamo oggi perché negli anni ’80 con le linee guida che portarono all’inizio del raddoppio della Statale 106, all’allora Ministero delle Opere pubbliche si decise di partire da nord, quindi dalla Puglia, verso sud e infine in Calabria. Questo criterio venne utilizzato per il successivo ammodernamento in Basilicata e poi su quello nel tratto Rocca imperiale – Roseto Capo Spulico e con la costruenda Roseto Capo Spulico – Sibari. In Calabria venne scelto uno strumento differente, di interventi a macchia di leopardo, prima a Crotone, poi a Catanzaro e infine nella locride. Pezzi di strada a 4 corsie nel deserto della mobilità che non hanno risolto il problema dell’isolamento dei territori. Stessa scelta incomprensibile che, leggendo il Def Infrastrutture, si sta attuando anche ora dando priorità all’ammodernamento della Crotone-Catanzaro, lasciando fuori o comunque non considerando come essenziale l’intero diaframma territoriale compreso tra Sibari e Crotone che, a conti fatti, estendendosi nella propaggine più orientale della Calabria, rischia di patire ancora di più le gravi conseguenze dell’isolamento. È giusto chiarire, allora, perché se appena un anno fa il lotto compreso tra Sibari (innesto con la SS534) e il torrente Coserie (nel comune di Corigliano-Rossano) risultava essere prioritario, anche in una consequenziale e graduale discendenza della fase di ammodernamento nord-sud, rispetto a tutti gli altri lotti, oggi non lo è più. È giusto chiarire perché nonostante il governo, attraverso il commissario per la Statale 106 e stante la strategicità che rappresentava l’opera, avesse addirittura deciso di superare il piano di fattibilità tecnico-economico passando alla definizione del progetto definitivo, oggi con la pubblicazione del Def il progetto della Sibari-Corigliano-Rossano non ha ancora un progetto definito e quindi nemmeno una previsione di spesa. È giusto chiarire, infine, perché nel Def non si fa più riferimento specifico al lotto Sibari-Corigliano-Rossano, denominato CZ388, nonostante nella bozza del Contratto di Programma delle Opere pubbliche 2021-2026, presentata in IV Commissione, venissero riportati dettagli economici e di progettazione. È giusto chiarire e sapere se ci siano delle responsabilità oggettive della classe amministrativa e di governo della nostra città rispetto a rallentamenti e tentennamenti sull’iter progettuale. L’ammodernamento della Statale 106, soprattutto nell’area ionica cosentina e a Corigliano-Rossano, è un’impellenza improrogabile in quanto rappresenta, da un lato, l’unica via d’accesso ai servizi per gli oltre 150mila abitanti che vi afferiscono; e dall’altro rimane l’unica soluzione per lenire il dramma degli incidenti stradali che nel solo secondo semestre 2021, nel tratto compreso tra Sibari e Rossano, ha causato la morte di ben 8 giovani. I cittadini pretendono chiarimenti.
Vincenzo Scarcello e Gennaro Scorza (Gruppo Italia al Centro), Adele Olivo (Gruppo Udc), Francesco Madeo (Gruppo Azione)