Si riaprono vecchie ferite nell’ambito della riorganizzazione dell’ospedale spoke di Corigliano Rossano i cui stabilimenti ( “Nicola Giannettasio” e “Guido Compagna”) avrebbero dovuto seguire la filosofia dei “area chirurgica” a Rossano e “area medica” a Corigliano. Un processo che, a causa di ragioni anche di natura campanilistica, non è stato possibile attuare. Nelle ultime ore lo spauracchio di nuovi attriti è dietro l’angolo. Nelle ultime ore il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della Commissione Sanità, Pasquina Straface, al termine di un sopralluogo effettuato nei due presidi dello spoke di Corigliano Rossano h parlato di una serie di «interventi strutturali, alcuni di questi in fase conclusiva, e con l’ottimizzazione degli spazi nei due ospedali, si potrebbero risolvere molti problemi a chi vi lavora all’interno ed all’utenza, i cittadini. È il caso dell’oncologia, che se trasferita a Corigliano potrebbe vantare più spazio in modo da aumentare l’offerta sanitaria in un settore, quello oncologico, purtroppo in espansione e con il necessario supporto internistico che, invece, così risulta carente. Anche con questi movimenti ottimizzanti si potrebbe far respirare il Giannettasio, in cui si libererebbero spazi per gli altri reparti attualmente in sofferenza come quello di oculistica, che svolge un importante ed enorme servizio al territorio, ma in spazi angusti. Medesimo discorso potremmo farlo per anatomia patologica e soprattutto per il servizio di endoscopia, relegato in uno spazio assolutamente insufficiente. Anche per questi motivi monitoreremo i lavori del costruendo ospedale della Sibaritide, convinti come il presidente Occhiuto, che i lavori si concluderanno rispettando il cronoprogramma, ovvero entro il 2024».
È di poche ore fa la presa di posizione delle forze consiliari di opposizione in consiglio comunale a Corigliano-Rossano (Adele Olivo – consigliere comunale e Assessore Provincia di Cosenza; Vincenzo Scarcello; Consigliere comunale Gennaro Scorza ; Consigliere comunale, Giovanni De Simone; Coordinatore cittadino Il Coraggio di Cambiare l’Italia) secondo le quali «non deve essere la politica a decidere come riorganizzare lo spoke e dove insediare i reparti ma la politica deve sollevare la questione e tenerla viva, confortando i manager nell’adozione di misure che possono anche essere impopolari ma necessarie. È inammissibile il procedimento inverso. Anche perché la politica non può assumersi responsabilità mediche tantomeno organizzative ma deve dettare l’agenda delle priorità». Secondo la minoranza «il più importante ed impellente problema degli ospedali spoke di Corigliano-Rossano sia legato all’organizzazione dell’area fredda e dell’area calda, sulla stabilizzazione dell’area medica in un presidio e dell’area chirurgica/intensiva nell’altro presidio. È questo il metodo che bisogna perseguire, non l’individuazione di singoli reparti da spostare ancora di qua e di là senza una effettiva logica d’insieme. E stesso discorso vale per il Pronto soccorso. Quello che bisogna fare sinergicamente è dare mandato al commissario dell’Asp di Cosenza affinché organizzi al meglio questo servizio evitando inutili “spezzatini” con medici ed infermieri sbattuti tra l’uno e l’altro ospedale con il solo intento di tenere aperti due reparti che, di fatto, hanno la forza di uno e che, in questa situazione, non fanno altro che restituire all’utenza un servizio al disotto delle sue potenzialità».