Vivo nel centro storico di Corigliano per scelta. Posto incantevole dove sono nato e dove hanno vissuto i miei genitori. Sito delle nostre radici che nessuno potrà mai cancellare. Tuttavia, a causa della pandemia, non giravo nella Corigliano antica da alcuni mesi. Domenica, complice il bel tempo, con un gruppo di amici abbiamo fatto una passeggiata nel centro storico accompagnati da Mario Amica, prezioso cicerone munito di megafono.
Si parte da piazza V. Emanuele distanziati e con le mascherine per arrivare alla Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore. Ad aspettarci lì troviamo il ‘nostro’ grande Stefano Scigliano che ci delizia descrivendo minuziosamente le bellezze storiche ed architettoniche racchiuse in essa. E fin qui tutto bello, a parte il dispiacere per la solitudine e l’abbandono di via Tricarico e Piazza Cavour che pur costeggiano il Castello Ducale. Da Santa Maria, proseguendo per via Toscano sarebbe stato meglio non continuare la passeggiata se minimamente avessimo immaginato a cosa andavamo incontro. Mai potevamo sapere che, inoltrandoci nel dedalo dei bellissimi vicoli, strade e vicoletti avremmo trovato fetore, incuria, degrado, sterco puzzolente di animali e cumuli di spazzatura ovunque. Dovevamo avvisarci gli uni con gli altri per non pestare tutta la sporcizia presente lungo il cammino. Alcuni, oltre ad avere la mascherina si mettevano le mani sul viso per ripararsi ulteriormente dal puzzo nauseabondo che si respirava in quelle bellissime stradine abbandonate ma che una volta erano profumate di odori ed animate da suoni e voci. Tante case, fatiscenti, degradate, ma anche tante altre abitate e rimesse a nuovo. Ci siamo chiesti come faccia quella povera gente a resistere, eppure vi erano bimbi che giocavano, persone che si affacciavano per curiosare e ci salutavano felici di vedere che qualcuno ancora potesse avere la curiosità di visitare quei luoghi tristi e abbandonati. Finito il percorso stabilito, felici per aver rivisto i luoghi dei nostri giorni acerbi e le bellezze di un centro storico meraviglioso, siamo tornati tristi ed indignati nelle nostre case. Vergogna! Non è solo un grido. Io da cittadino provo vergogna per il degrado in cui amministratori passati e presenti costringono tanta gente a vivere in un contesto indecente. Che tristezza. Ed intanto i grandi politici che negli anni si sono affacciati alla ribalta hanno promesso e promettono, discutono, governano, salgono su palchi urlando fiumi di parole ingannevoli, bugiarde. Passano cinque anni, si ricandidano, rivogliono la fiducia, per cosa non si capisce, la fiducia per non aver fatto nulla forse, per aver aggiunto sporcizia a sporcizia, degrado a degrado, ignavia ad ignavia, vergogna a vergogna.
E meno male che eravamo tutti cittadini residenti. Ho amici italiani e stranieri che ogni anno vengono per trascorrere le vacanze sia a Corigliano che nelle località marittime limitrofe ma mi vergognerei a portarli nel nostro centro storico. È un dato difficile da contraddire perché il luogo della nostra memoria collettiva non deve essere sporco, degradato, decadente e maleodorante come il peggiore degli orinatoi a causa di incapacità gestionali. Luoghi storici che dovrebbero essere oggetto di progetti di recupero straordinari e, invece, vengono puntualmente e inesorabilmente dimenticati.
Gennaro TEMPESTOSO