Corigliano-Rossano, pesca: economia in ginocchio, sott’accusa l’amministrazione |VIDEO

Il covid ha stravolto anche l’economia della marineria di Schiavonea, una delle più produttive del Mezzogiorno. Colpiti principalmente i piccoli pescatori artigianali, a cui sono venuti meno gli strumenti comunitari al fine di intervenire con bonus e liquidità. Prevale la rassegnazione, la confusione. Tante le risorse strappate all’economia costiera, altrettanti gli sprechi di denaro pubblico. E come se ciò non bastasse grava sui pescatori una denuncia per occupazione abusiva di suolo demaniale. È quanto sostanzialmente denuncia il presidente Pescatori Calabria Salvatore Martilotti a difesa e a tutela di una categoria commercialmente “fragile” poiché travolta dall’effetto pandemia. Tra i problemi più evidenti la collocazione del prodotto nei mercati e la mancanza dei servizi nei comuni costieri.

Vuoto programmatico della Giunta Stasi

In particolare il Comune di Corigliano-Rossano laddove di registra una «grave deficienza in quanto a distanza di circa tre anni da una denuncia contro i pescatori per occupazione abusiva di suolo demaniale, afferma Martilotti, non si riesce, anche attraverso soluzioni provvisorie, a far rientrare tutte le imbarcazioni nella legalità». In un’area, tra l’altro, individuata dal piano spiaggia dell’ex comune di Corigliano (ancora vigente) quale sito in cui gli operatori del settore possono sostare (comparto n.3) e laddove l’ente comunale avrebbe dovuto realizzare i servizi connessi per la gestione allo sbarco dei prodotti e dare vita al mercatino ittico al consumo. «Dovrebbe essere il Comune, soprattutto dopo la fusione, continua il rappresentante di categoria, a favorire un processo innovativo e di ammodernamento al fine di fare di Schiavonea una piattaforma che guardi all’ittiturismo. A distanza di due anni dall’insediamento della giusta Stasi, ancora oggi non vediamo nulla, nessun passo in avanti». L’appello è rivolto a tutte le istituzioni locali e non:«Cercate di attenzionare il comparto della pesca, è un settore fragile che va governato con scrupolo e progettualità dedicata. E, conclude Martilotti, con legalità e moralità.

 

 

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