Prende corpo l’anima scissionista nella città unica di Corigliano-Rossano. C’è a chi non piace la fusione, ci sono i nostalgici, chi non è contento dell’andamento delle cose e si aspettava di più, chi è sempre stato contrario sin dall’origine del concepimento dell’idea poiché prematura.
E infine chi è legato alla propria comunità tanto a Corigliano quanto a Rossano a tal punto da mal sopportare la fusione. Da tempo è sorto il comitato per il ritorno all’autonomia dei due comuni di Corigliano e di Rossano che sta lavorando per una petizione di firme (5000) al fine di avviare le procedure legislative che prevedano la soppressione del comune di Corigliano Rossano e la nascita dei nuovi comuni di Corigliano e Rossano.
Si tratta di una legge di iniziativa popolare che dovrà transitare in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Nelle ultime ore si è tenuta un’assemblea partecipata in cui si è discusso delle iniziative da intraprendere. Soddisfatto dell’andamento dei lavori il referente Mario Gallina che rileva il profondo malcontento presente in città determinato dalla fusione. «Tutte quelle aspettative positive così rosee prospettate al tempo, afferma Gallina, purtroppo si sono rivelati dei miraggi»