Coscienti delle disastrose conseguenze del blocco delle catture, con il supporto di dipendenti esterni dell’Ufficio Ambiente, Agenti di Polizia Municipale e volontari abbiamo sopperito alle carenze dell’Asp, ci siamo letteralmente sostituiti a chi di dovere e ci siamo assunti la responsabilità di effettuare recuperi e trasferimenti alle strutture preposte.
Sin dall’inizio dell’anno, nonostante la sospensione delle movimentazioni per il lockdown, la mancanza di servizi che deve garantire l’Asp, sono stati ben 127 i cani randagi prelevati sul territorio. Un numero a cui corrisponde un dato estremamente positivo per quanto concerne le adozioni e quindi il decongestionamento dei canili.
È evidente come la mancata assunzione di responsabilità da parte dell’Asp, coprotagonista della lotta al randagismo insieme ai Comuni, contribuisca a vanificare tutti gli sforzi sinora profusi per arginare un fenomeno atavico e che purtroppo si acuisce ancora di più con l’avvicinarsi dell’estate e l’aumento degli abbandoni (Comunicato stampa).