La disperazione dei lavoratori addetti alla mensa scolastica si tocca con mano. Niente stipendio da tre mesi e sospesi senza fare nulla da più giorni. L’aspetto drammatico è anche l’assenza di certezze circa il futuro. Circa 40 famiglie appese al filo della speranza. Questa mattina si sono ritrovati davanti alla sede comunale di Piazza SS.Anargiri di Rossano, alla presenza dei rappresentanti sindacali Cgil e Uil Andrea Ferrone e Luciano Campilongo al fine di tentare una mediazione e addivenire a una soluzione. In realtà l’amministrazione è già intervenuta avviando le procedure di revoca nei confronti dell’Azienda Siarc che, pare, si sia legalmente opposta. La risoluzione del contratto ha aperto le porte alla seconda aggiudicataria dell’allora gara che, però, ha rifiutato. Ed è qui che l’amministrazione Stasi ha deciso per l’avvio di una gara-ponte.
Nel frattempo, la Siarc avrebbe l’obbligo di offrire il servizio almeno per quanto riguarda l’erogazione del pasto di emergenza. Sul fronte opposto, secondo quanto trapela, la stessa Siarc giustifica i disagi determinati da «continui ordini di disservizio e segnalazioni fatti dall’ente oltre al numero di permessi per malattia inoltrati dai lavoratori stessi». C’è da risolvere ora la fase provvisoria fino all’assegnazione della gara-ponte. Si sta valutando la prospettiva di convenzionare alcuni ristoranti, soluzione non gradita dai lavoratori della Siarc. La tensione è alle stelle, se entro oggi non si daranno risposte esaustive ai lavoratori da domani, preannunzia uno dei manifestanti, si salirà sui tetti. La situazione è aggravata anche da alcune posizioni di dirigenti scolastici che non consentono ai bambini di portarsi i pasti da casa. Protesta per il momento composta negli atteggiamenti e nelle condotte dei lavoratori. Sul posto gli agenti della Digos del commissariato di pubblica sicurezza.