Tuttavia, nonostante la conclamata condizione in cui versa la Calabria e l’auspicata volontà di cambiamento, anche questa volta, a pochi giorni dalla presentazione delle candidature, più che ad una discussione partecipata sulla scelta del candidato a Presidente (e ancor meno sul programma), si è fin qui assistito al ricorso a vecchi metodi della politica, sospinta da autocandidature che, pur autorevoli e colme di intenti propositivi, scontano la mancanza di un sano e coinvolgente processo orientato ad una soluzione unitaria per l’intero centro sinistra ed includente tutte le energie sane calabresi.
Manca ancora la piena consapevolezza di quanto sia <necessaria> l’unità di tutto il centro sinistra e di tutte le forze sane per poter vincere la sfida elettorale, affatto scontata; nonché di quanto sia importante il contributo delle migliori competenze per poter poi governare una Regione come la Calabria, per superare consolidate incrostazioni burocratiche, condurre la Regione verso un futuro di legalità, di sviluppo socio-economico, di società moderna, di qualità dei servizi ad iniziare da quello sanitario, di meritocrazia, di terra non più abbandonata dai giovani, di riscatto, ossia di quel tanto <decantato cambiamento>.
Dopo l’accordo raggiunto tra Luigi De Magistris e Carlo Tansi, ritenuto dai medesimi protagonisti come un passo in avanti, e dopo la responsabile dichiarazione del candidato a Presidente indicato dal PD Nicola Irto, di essere disponibile a fare un passo indietro pur di favorire la più ampia unità delle forze che propugnano un concreto cambiamento, è auspicale ora una maggiore maturità politica da parte di tutti.
Occorre comprendere che per i Calabresi perbene non contano tanto le ascese politiche personali, ma che non si perda quest’occasione, che forze politiche riformiste, forze sociali ed imprenditoriali sane, sensibilità culturali, ispirate, innanzitutto, da un forte senso di legalità, da passione per la propria terra, da valori di democrazia e solidarietà, si mettano insieme per sconfiggere un blocco politico-buocratico-affaristico che, come ripete in ogni occasione il Procuratore Nicola Gratteri, è il vero male della Calabria, perché tende a condizionare tutto per piegarlo ai propri interessi economici e al proprio dominio del territorio.
Un invito, pertanto, a mettere da parte puntature e personalismi, e si faccia invece uno sforzo da parte di tutti, anche nel modo di proporsi, sostenendo percorsi che siano ampi e coinvolgenti forze e ambiti territoriali (che non possono essere considerati soltanto in occasione della ricerca del consenso elettorale) e che sono disponibili a partecipare dal basso alla sfida di cambiamento, nella consapevolezza sia dei <numeri> che occorrano per ottenere un esito positivo nella non scontata competizione elettorale e sia del sostegno che il governo regionale avrà, poi, bisogno per vincere le grandi difficoltà, le insidie e le resistenze al cambiamento.
PD Area Rossano