Giovanni Pistoia, attuale vice-sindaco di Corigliano Rossano e già sindaco di Corigliano negli anni ’90, è una figura che porta con sé una visione e uno sguardo di lungo corso sull’evoluzione della macchina amministrativa del territorio. In una recente intervista, Pistoia ha parlato apertamente delle trasformazioni che hanno interessato la gestione amministrativa negli ultimi decenni e delle difficoltà che si presentano oggi, con particolare riferimento alle politiche culturali e alla burocrazia. Pistoia, nel suo intervento, ha subito chiarito come la gestione politica e amministrativa di oggi sia cambiata radicalmente rispetto a quella degli anni ’90. «Gli anni ’90 rappresentano un ottimo ricordo – afferma Pistoia – ma oggi si è insediata una generazione amministrativa diversa, non tanto per una questione anagrafica, quanto per il metodo e le condotte. Le novità sono significative, soprattutto sul piano della normativa. Nei comuni, infatti, si gestisce con un sistema completamente differente rispetto al passato». Il vice-sindaco entra nel dettaglio di queste differenze, sottolineando come le competenze dell’esecutivo comunale siano cambiate notevolmente. «Un tempo, l’esecutivo aveva maggiori responsabilità operative, ma oggi c’è molto più spazio riservato ai dirigenti, che decidono attraverso normative specifiche e devono gestire in maniera autonoma le attività. Il compito dell’amministrazione è fornire gli indirizzi politici, mentre la gestione esecutiva è affidata ai dirigenti e ai funzionari». Secondo Pistoia, però, questa separazione dei ruoli non è sempre rispettata, e spesso l’amministrazione comunale si trova a dover intervenire per risolvere questioni operative che dovrebbero essere di competenza dei dirigenti. «Oggi ci troviamo di fronte a una situazione paradossale: l’amministrazione è costretta a inseguire la gestione per far andare avanti le cose, quando in realtà dovrebbe limitarsi a dare gli indirizzi. Serve maggiore chiarezza nei ruoli. L’amministratore deve fare l’amministratore, ossia occuparsi di politica e delle linee guida per il territorio, mentre la gestione deve essere responsabilità dei dirigenti, che devono fare il proprio lavoro senza interferenze».
L’impasse burocratica e la formazione della classe dirigente
Una delle maggiori problematiche evidenziate da Pistoia è proprio l’ostacolo della burocrazia, che spesso rallenta i progetti e le iniziative sul territorio. «La gestione amministrativa è oggi più complessa, soprattutto in un territorio difficile come il nostro. Serve formare una classe di dirigenti competenti, capaci di affrontare le difficoltà legate alla gestione delle risorse pubbliche. Ma allo stesso tempo bisogna formare anche una classe politica che sappia amministrare, scindendo le valutazioni politiche dalle necessità pratiche e amministrative». Per Pistoia, una delle principali criticità che caratterizzano il sistema attuale è proprio la confusione tra le responsabilità politiche e quelle gestionali. «In passato non esisteva questa netta separazione tra amministrazione e gestione, ma oggi è essenziale che ci sia un confine chiaro. Gli amministratori devono occuparsi delle politiche e delle strategie, mentre i funzionari e i dirigenti devono far funzionare la macchina amministrativa. Solo così si potrà superare l’impasse burocratica e permettere al nostro territorio di svilupparsi».
Il rilancio culturale e il valore del patrimonio storico
Accanto alle questioni amministrative, l’amministratore ha anche posto l’accento sull’importanza della cultura e del patrimonio storico di Corigliano Rossano, elementi che, secondo lui, rappresentano una risorsa cruciale per il rilancio del territorio. «Abbiamo una ricchezza culturale enorme, ma per valorizzarla dobbiamo dotare gli uffici di risorse adeguate, sia a livello quantitativo che qualitativo. Il nostro patrimonio non è fatto solo di beni visibili, come i monumenti storici o le chiese, ma anche di quelli ancora poco conosciuti o nascosti, che devono essere riscoperti e valorizzati». Il vice-sindaco ha espresso la volontà di avviare una mappatura dettagliata dei beni culturali del territorio, al fine di avere una visione chiara e concreta su come operare per il loro rilancio. «Solo con una conoscenza approfondita del nostro patrimonio possiamo pianificare interventi mirati e valorizzarlo non solo dal punto di vista storico e culturale, ma anche turistico. Il turismo culturale può essere una leva fondamentale per lo sviluppo di Corigliano Rossano, e dobbiamo essere pronti a sfruttare al massimo questa opportunità». Pistoia ha sottolineato come, nonostante le difficoltà burocratiche, la valorizzazione del patrimonio culturale debba essere una priorità per la Giunta Stasi e per tutta l’amministrazione. «Il nostro territorio non può permettersi di trascurare la sua storia. È un patrimonio ricco che rappresenta una parte fondamentale della nostra identità, e che può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e sociale».
Il future e l’eredità del passato
Guardando al futuro, Giovanni Pistoia si mostra fiducioso, ma anche consapevole delle prospettive che ancora attendono l’amministrazione comunale. «Abbiamo fatto molto, ma c’è ancora tanto da fare. È necessario lavorare su più fronti: dalla semplificazione burocratica, che rallenta ogni processo, alla valorizzazione delle risorse culturali. Solo attraverso una gestione amministrativa efficiente e una visione strategica a lungo termine possiamo costruire un futuro solido per Corigliano Rossano». Il vice-sindaco conclude sottolineando come l’esperienza del passato possa essere un faro per le sfide del presente, ma che è essenziale adattarsi alle nuove esigenze amministrative. «Gli anni ’90 sono stati un’epoca importante, ma oggi ci troviamo di fronte a sfide diverse. È fondamentale affrontarle con un approccio moderno e dinamico, che tenga conto delle difficoltà ma anche delle opportunità che il nostro territorio ci offre».