Siamo abituati a grandi narrazioni su tutto ciò che interessa la Città di Corigliano-Rossano. Letteralmente tutto. Dalle questioni oggettivamente più importanti (come la ss106), a quelle altrettanto oggettivamente banali come un rattoppo stradale o una panchina imbiancata, sulle quali, comunque, Sindaco e assessori amano fare filosofia. Eppure, dopo il rimprovero della Corte dei Conti, non ho letto nemmeno un comunicato del Sindaco, dell’assessore al ramo o della maggioranza consiliare. Nulla, vuoto totale.
Sì, perché l’ammonimento della Corte dei Conti pare non abbia sortito nessun effetto sull’amministrazione comunale che, con una soluzione di continuità imbarazzante, continua a macinare debiti e cattive pratiche amministrative.
In primo luogo, anche il Sindaco Stasi, con delibera di Giunta n. 65, accede al tanto vituperato istituto dell’anticipazione di tesoreria. Quello strumento che, solo un paio di anni fa, quando ad accedervi era l’ex Sindaco di Rossano Mascaro, lo stesso Stasi definiva “un’operazione piratesca e irresponsabile che graverà sulle future generazioni”. Oggi fa esattamente la stessa cosa, anzi più grave, prevedendo come importo massimo da richiedere a titolo di anticipazione ben 33 milioni di euro (quasi la metà del totale delle entrate annue del Comune). Non proprio bruscolini.
Nulla di nuovo, sia chiaro. Il ricorso al debito è diventato strumento strutturale dell’amministrazione Stasi. Ormai si indebitano i cittadini di Corigliano-Rossano per qualsiasi cosa, persino per l’ordinaria manutenzione. Infatti, tra gli interventi programmati attraverso il ricorso al debito, troviamo un mutuo con CDP di 7 milioni di euro per opere di sistemazione stradale. Stasi è il primo Sindaco, nella storia dei due comuni, che si indebita per “tappare le buche”. Ma, mai come in questo caso, il debito non risolve il problema. Lo rimanda soltanto e lo aggrava.
Non ci è dato sapere, al momento, il totale dovuto dall’amministrazione comunale alla ditta appaltatrice dell’illuminazione pubblica in area Corigliano. Sul tema, c’è una mia richiesta di accesso agli atti datata 06/12 rimasta ancora inevasa. Temo non si riesca nemmeno a quantificare il debito ma sappiamo di una pretesa creditoria formalizzata di almeno 3 milioni di euro. Attendiamo fiduciosi.
Se consideriamo gli impegni di spesa su un bilancio non ancora approvato, che vanno a caricare i debiti fuori bilancio, la capacità di riscossione che ogni anno diminuisce sempre di più e i diversi esercizi provvisori con sforamento sistematico dei cd “dodicesimi di bilancio” (stagione estiva docet), numeri alla mano, Stasi è il Sindaco che si è indebitato più di tutti quanti gli altri. E manca ancora un anno, l’ultimo!
Ergo, piuttosto che passare le giornate a pontificare sulle vecchie amministrazioni, mi sentirei di suggerire al primo cittadino di pensare un po’ di più a quello che sta facendo la sua di amministrazione. Perché si sente puzza di bruciato e questo mi preoccupa, come amministratore e come cittadino. Temo che la consensofobia di Stasi ci costerà molto più del previsto.
Mattia Salimbeni – consigliere comunale Azione
COMUNICATO STAMPA