A distanza di oltre quattro mesi dall’avvenuta fusione istituzionale tra i comuni di Corigliano Calabro e Rossano riteniamo opportuno intervenire in merito all’evoluzione ed alle prospettive della stessa. La fusione avrebbe dovuto trovare un terreno fertile su cui fondarsi; cosa che, nella realtà dei fatti, ad oggi non è avvenuta.
La legge regionale istitutiva della nuova città imponeva che, entro il 30 marzo 2018, i due sindaci uscenti, d’intesa fra loro, definissero l’organizzazione amministrativa del nuovo comune ed il relativo impiego del personale; così come andavano predisposti i rendiconti di bilancio di chiusura dei due comuni estinti.
Le amministrazioni uscenti non hanno fatto quanto previsto. Un ritardo che continua a pesare sulle attività del Commissario che ha dovuto predisporre atti di competenza delle precedenti gestioni. Siffatta situazione, non ha consentito l’approvazione del nuovo bilancio preventivo, nonostante siano trascorsi i 90 giorni previsti dalla legge.
Lo scorso 3 maggio, il Sindacato Confederale unitario ha incontrato il Commissario Bagnato. E’ stata questa l’occasione più giusta per il segretario generale della CGIL Comprensoriale, Giuseppe Guido, per chiedere la formale assunzione di alcuni impegni: “il Commissario ha il dovere, e il sindacato l’obbligo morale, di costruire la città e formare i nuovi cittadini. Avremmo assolto bene al nostro ruolo, con la costituzione della Consulta Territoriale; è questa un utile strumento per l’ascolto di tutte le esigenze di un territorio complesso; un luogo in cui discutere, partendo dall’analisi dei bisogni, per addivenire alla Carta Costituente della Città ed al suo Statuto col metodo del confronto e della partecipazione”.
Ad oggi, lamentiamo un ingiusto ritardo rispetto agli obiettivi che ci siamo prefissati e registriamo, con rammarico, i tanti problemi quotidiani (l’anagrafe che non è potuta andare a regime per molte settimane, la non costituzione della tesoreria unica, sono solo alcuni esempi) che hanno generato forti malcontenti tra la comunità. E’ di pochi giorni addietro la vibrata protesta dei dipendenti Ecoross, in arretrato di stipendio. Inoltre, il comune non è in grado di onorare le fatture emesse; di conseguenza tante piccole e medie aziende sono in difficoltà e non riescono a pagare le giuste spettanze ai loro dipendenti (ai lavoratori dei depuratori della ex città di Corigliano Calabro va ancora accreditato il salario del mese di giugno!).
Abbiamo tutti l’obbligo morale di contribuire a formare la nuova classe dirigente che, fra meno di un anno, il voto popolare chiamerà a guidare la terza Città della Calabria. Un impegno importante e necessario, se si vuole uscire dai limiti culturali e territoriali che ancora oggi ci attanagliano. La CGIL Pollino Sibaritide Tirreno auspica si abbia una visione d’insieme nell’azione di costruzione delle prospettive per la crescita del territorio. Per questo motivo, ad iniziare da un confronto sulla previsione di bilancio ancora da approvare, abbiamo formalmente chiesto al Commissario di incontrarci.
E’ fondamentale l’apertura di un più serio confronto che entri nella carne viva dei problemi irrisolti e sappia offrire ipotesi di crescita condivise. Così facendo, avremmo contribuito ad ampliare la partecipazione portando i futuri amministratori eletti verso il confronto come modello da utilizzare, mettendo da parte superati ed anacronistici campanilismi.
Questo esercizio formativo sarà ancor più necessario, se si vogliono emarginare quei comportamenti politici che hanno depresso il territorio e che oggi ostacolano il processo di costruzione della città.
Segreterie Comprensoriali
Cgil – Spi Cgil – Funzione Pubblica Cgil – Filcams Cgil – Fillea Cgil
(fonte:comunicato stampa )