Nei giorni scorsi, abbiamo chiesto al Segretario Generale della Città, di revocare il provvedimento con il quale vengono trasferiti, a rotazione, i Dipendenti dell’Ufficio Protocollo del distaccamento di Rossano, poiché tale decisione è stata assunta senza il confronto sindacale, e a maggior ragione perché interessa una RSU, per il quale trasferimento è necessario il nullaosta preventivo dell’Organismo Sindacale interno all’Ente.
Prendiamo atto della dichiarazione del Commissario, il quale chiarisce che non si vuole chiudere l’Ufficio Protocollo dell’ex-Città di Rossano, e che il Personale dipendente di quell’Ufficio è stato chiamato a rotazione, per consentire di recuperare l’arretrato che si è accumulato presso il Protocollo dell’ex-Città di Corigliano: il Commissario, infatti, comunica che le pec pervenute al distaccamento di Corigliano non vengono scaricate da ben otto giorni. Ma allora, perché il Personale di supporto sull’ex-Citta di Corigliano non viene utilizzato per coadiuvare la protocollazione delle pec? E se non si tratta di veri e propri trasferimenti di Personale, ma, a dire del Segretario Generale, solo di un supporto temporaneo, allora perché tale Personale è costretto a spostarsi con il proprio mezzo, e a proprie spese? Qui non si tratta solo di ricordare che il Personale oggetto di tale provvedimento, ha un rapporto di lavoro part time, ma anche di precisare a norma di contratto che, in caso di trasferta temporanea, le spese occorrenti sono a carico dell’Ente.
Per favorire un lavoro più equilibrato presso i due Uffici del Protocollo presenti nel Comune, sarebbe necessario consentire a entrambi gli Uffici di scaricare indistintamente e alternativamente, nell’una o nell’altra postazione, le pec in arrivo. Ciò consentirebbe, altresì, di non privare di un’unità giornaliera l’ex-Ufficio di Rossano, che proprio per questo è andato in affanno, e anche perché in questi giorni ha avuto un afflusso straordinario di documenti da protocollare, conseguenti alle richieste danni per l’alluvione del 2015.
Se tale aggiustamento non si vuole, e se ancora ci si ostina a non convocare le OO.SS., nonostante le due richieste inoltrate da giorni al Segretario Generale dell’Ente, allora dobbiamo ritenere che non si vuole il confronto sindacale, e che quindi si voglia tentare di non rispettare le regole, che al contrario sono necessarie in questa delicata fase di costruzione della nuova Città. Ma se di questo si tratta, ciò significa che l’Amministrazione Straordinaria della nuova Città vuole assumere un comportamento antisindacale, che la FP CGIL Comprensoriale denuncerà prontamente.
Vincenzo Casciaro – Segretario Generale FP CGIL Comprensoriale
(fonte:comunicato stampa )