Ho letto con interesse la nota stampa del consigliere Vincenzo Scarcello che fa da eco alle interrogazioni consiliari dallo stesso presentate nel corso delle ultime settimane. Interrogazioni che ritengo utili, così come mi è utile riscontrare anche la nota nella quale, però, si cerca di capovolgere letteralmente la realtà.
Intanto il consigliere Scarcello sembra voler fare l’elenco dei fallimenti delle proprie amministrazioni, quelle nelle quali ricopriva incarichi importanti. Enel e PSA sono, credo, la rappresentazione plastica di come la classe dirigente locale abbia collezionato, negli ultimi anni, il nulla cosmico.
Sull’Enel eravamo in consiglio comunale su schieramenti opposti quando l’Amministrazione Comunale, dopo anni di totale immobilismo, si affidava a Futur-E: un progetto che avevamo definito in quella stessa sede solo uno strumento per Enel di prendere tempo. Non c’è bisogno di nessuna ammissione dal momento che è ormai oggettivo chi avesse ragione in quel frangente. Da quando è in carica la nuova amministrazione, invece, la comunità conosce benissimo gli obiettivi sui quali si lavora: riconversione sostenibile del sito, totale o parziale, con fonti di finanziamento certe, oppure smantellamento. Non a caso, non essendo ancora concreta una proposta sostenibile, l’amministrazione continua a spingere per accelerare le opere di messa in sicurezza e bonifica, per consentire la restituzione di quell’area, oggi baricentrica, alla comunità.
Sul PSA le amministrazioni in cui Scarcello era maggioranza non sono state in grado di portare a conclusione il percorso, probabilmente per mancate convergenze e coesione della maggioranza stessa. Lo porteremo a conclusione noi, così come stiamo facendo con le mille questioni lasciate irrisolte per anni. Nel merito, cosa penso del PSA è cosa nota: si tratta di uno strumento importante e strategico che formalmente realizza una pianificazione territoriale, ma che in parte è obsoleto, si declina purtroppo in maniera limitata e che non tiene in giusta considerazione la città unica. Al netto di queste considerazioni di merito, oggi il territorio non può fare a meno di questo strumento, pertanto sarà cura dell’esecutivo aprire un percorso di discussione e condivisione col Consiglio Comunale che porti alla sua approvazione definitiva, quello che – appunto – non sono stati in grado di fare, a causa del loro lassismo, i tanti che in questi mesi farneticano sull’argomento. Evidentemente a “non sapere di cosa stiamo parlando”, per utilizzare l’elegante espressione del consigliere Scarcello, sono altri e non i componenti dell’esecutivo.
Sulla strada di Insiti quando ci siamo insediati, nel primo incontro utile l’assessore regionale ai Trasporti, ingegner Roberto Musmanno, mi avvisò candidamente del fatto che il finanziamento di circa 6 milioni avrebbe potuto essere ritirato da un momento all’altro, visto che il nostro Comune non aveva fatto praticamente nulla. In questo momento, dopo aver effettuato la gara, sta per finire la fase di progettazione e si è già pianificata una strategia per accelerare l’inizio dei lavori. Certamente queste pratiche sono state rallentate enormemente dal Covid, anche se qualcuno prova ad ignorarlo, a giorni alterni, ma non sono mai state ferme.
Potrei fare un elenco lunghissimo di vertenze affossate dalla noncuranza delle amministrazioni sostenute dall’avvocato Scarcello e che sono state sbloccate nonostante l’emergenza covid, ma ne cito solo due: i 36 milioni per la depurazione (attualmente ad Invitalia per l’affidamento della progettazione definitiva) ed i 6 milioni di euro per l’Ingegnerizzazione della rete idrica, di cui abbiamo firmato la convenzione qualche settimana fa. Per quanto riguarda il tema acqua e rifornimento idrico, ricordo i fondi che si erano persi “affogati” nel cosiddetto progetto “Cantiere Abatemarco”; che stiamo lavorando sul recupero di sorgenti abbandonate e su perdite, note da anni.
Infine, ma non per importanza, la questione dei concorsi, sulla quale però il consigliere Scarcello parla di “intoppi” e “scandali”. Anche in questo caso, la linea dell’amministrazione è stata chiara fin dall’inizio: Centro per l’Impiego per tutte le categorie inferiori; Commissioni interne per i tempi determinati; Commissioni esterne, preferibilmente di livello universitario e senza legami col territorio in modo da garantire maggiore terzietà, per i concorsi a tempo indeterminato. Di scandali questo territorio ne ha vissuti parecchi purtroppo, e ne paga ancora le conseguenze.
IL SINDACO
FLAVIO STASI