Il dato di questi giorni, ovvero l’onda lunga delle festività natalizie, non fa che aumentare un dibattito aperto in tutta la regione ed anche nella nostra città, sulla riapertura delle scuole, ma affrontiamo una cosa per volta.
Negli ultimi giorni abbiamo avuto circa 70 casi positivi in città, ma soprattutto abbiamo avuto un tasso di positivi rispetto ai tamponi fatti del 20%, molto alto. Abbiamo alcuni focolai, alcuni anche in ambito agricolo, il che impone di tenere altissima l’attenzione anche in questo comparto fondamentale per il tessuto economico del nostro territorio.
Ma so bene che la domanda che in tanti si pongono, e che a centinaia mi state ponendo è: ci sono le condizioni per riprendere la scuola in presenza? Pochi minuti fa ho terminato l’ennesimo confronto con il Dipartimento Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
Intanto permettetemi qualche chiarimento. Quando il TAR Calabria sospese l’ordinanza con la quale avevo chiuso le scuole a Dicembre, sottolineai che il nostro è l’unico tribunale amministrativo ad avere questo orientamento: lo ha fatto con Paola, lo ha fatto con Corigliano-Rossano, lo ha fatto con la Regione. L’ho detto e lo ripeto senza paura: trovo profondamente inopportuno che i giudici amministrativi entrino nel merito di decisioni politico-amministrative che competono alle Autorità Sanitarie e che attengono anche alla sfera della precauzione. Possibile che sia l’unico a pensarlo?
In un contesto come questo è semplicemente assurdo ed inaccettabile che l’assetto istituzionale del Paese crei così tanta confusione ed instabilità nella popolazione, con ordinanze motivate e comunicate che vengono successivamente e per più volte sospese dal tribunale amministrativo, per altro rendendo estremamente difficile anche la pianificazione delle scelte di chi deve amministrare in un periodo cosi difficile e facendo ricadere ancora una volta, l’ennesima, tutto sui sindaci.
Detto ciò, al momento la Calabria, che era zona rossa con un terzo dei casi attuali, oggi non lo è più (va dal giallo all’arancione passando dal giallo scuro), e l’ordinanza con la quale il presidente facente funzioni chiudeva di fatto le scuole è stata sospesa dal TAR. Ieri il presidente f.f. Spirlì ha annunciato ulteriori provvedimenti che potrebbero giungere in giornata. In attesa di questi provvedimenti, il trend preoccupante della diffusione del contagio ci indica che la scelta di sospendere la didattica in presenza fino a metà mese, col fine di tenere sotto controllo gli effetti prevedibilmente negativi delle trascorse festività, è opportuna.
Pertanto, sentito il Dipartimento Prevenzione che conviene sulla scelta motivata dall’aumento considerevole di casi nell’ultima settimana e dall’alto tasso di positivi rispetto ai tamponi effettuati, ancora una volta ci assumeremo la responsabilità di sospendere la didattica in presenza fino al 16 gennaio per le scuole primarie e secondarie, lasciando ovviamente la possibilità di frequentare presso gli istituti a tutti i nostri ragazzi con disabilità o bisogni educativi speciali.
Mi appello alla responsabilità di tutti, affinché a questo provvedimento conseguano comportamenti responsabili da parte di ogni concittadino in ogni ambito, perchè per quanto la DAD stia consentendo di proseguire i percorsi formativi, abbiamo tutti la responsabilità di dover consentire ai nostri ragazzi un percorso formativo “normale” per quanto possibile in questa difficile e strana epoca. Governata questa fase, si procederà a ripartire con la didattica in presenza per le scuole primarie e secondarie di primo grado, così come definito qualche giorno fa anche per quanto riguarda la refezione scolastica. Si farà, come programmato, lo screening del personale scolastico e procede (per ora sugli operatori sanitari) la campagna di vaccinazione in città.
So, come sempre, che questa scelta non piacerà a tutti. Lo dico sopratutto ai genitori: viviamo momenti difficili in cui anche chi, come me, è nelle istituzioni, spesso non è supportato da un sistema istituzionale funzionante e coerente. In questo contesto dobbiamo fare delle scelte per provare a tutelare il più possibile il futuro delle nuove generazioni. Questo vale tanto per la salute quanto per la formazione e la cultura. Per cui mentre ci assumiamo la responsabilità di non far andare i nostri ragazzi a scuola per un’altra settimana, assumiamoci anche la responsabilità di fare in modo che tutto questo serva, evitando d’ora in poi ogni superficialità, ogni disattenzione, ogni piccolo egoismo.
Ve lo scrivo anche perché tanti concittadini mi chiedono spesso più controlli del territorio, pensando forse che il sindaco, così come i vertici delle forze dell’ordine, possa disporre di forze imponenti con cui sorvegliare ogni angolo di città. Se non c’è un sentire comune, una responsabilità collettiva forte, una comunità coesa che rema nella stessa direzione, non ci sono controlli sul territorio che tengano: serve il contributo di ogni cittadino.
Stiamo lavorando ad un provvedimento solido, ma ciò non esclude che qualcuno possa comunque far intervenire nuovamente ed inopportunamente la giustizia amministrativa al riguardo. In ogni caso credo che, in questo momento, le istituzioni debbano fare il proprio dovere, per quanto difficile.
Il sindaco