CORIGLIANO-ROSSANO – La convocazione della conferenza dei servizi asincrona per richiedere il gradimento sull’ormai famosa bozza di tracciato del tratto Sibari-Coserie è stata certamente inusuale da parte di ANAS per un progetto che il territorio ha fortemente richiesto attraverso l’Amministrazione Comunale già al luglio 2019 e di così forte impatto sugli assetti territoriali. Come ho avuto modo di dichiarare pubblicamente più volte, però, interpreto questa iniziativa positivamente, esattamente come la presenza del sottosegretario Cancelleri in città il 24 aprile, in quanto la trovo una manifestazione di interesse concreto per la realizzazione di questa infrastruttura. Allo stesso tempo non posso non ribadire come un’opera di questo tipo non deve essere valutata a breve termine, ma deve essere valutata in prospettiva e risultare una infrastruttura utile almeno per i prossimi 50 anni; quindi, senza sconquassare gli assetti di sviluppo della città unica: non vogliamo altre autostrade sulla spiaggia e ferrovie tra gli scogli, la Calabria ha già dato da questo punto di vista.
In data 1° ottobre, ovvero pochi giorni prima della scadenza dei termini della Conferenza dei Servizi, il Commissario Straordinario Massimo Simonini ha risposto alla nostra missiva con una comunicazione che possiamo sintetizzare in 3 punti:
1. È stata inviata ulteriore documentazione, tra cui una relazione illustrativa generale;
2. RFI non è stata coinvolta in quanto i tecnici delle ferrovie, che appartengono allo stesso gruppo di ANAS, hanno collaborato allo sviluppo del progetto;
3. Non si ritengono interrotti i termini della conferenza dei servizi.
Certamente ciò che lascia basiti dal punto di vista istituzionale è proprio l’ultimo punto: non si comprende per quale ragione, in un’ottica di doverosa collaborazione, Anas non avrebbe potuto lasciare all’Amministrazione due settimane in più per analizzare della documentazione inviata poche ore prima della scadenza. Che problema avrebbero causato pochi giorni nell’ambito di un’opera di respiro decennale? È stata certamente una pessima quanto inutile caduta di stile, che certo non lascia trasparire un profondissimo spirito di collaborazione.
Ad ogni modo non abbiamo potuto che prendere atto di tale indisponibilità e riscontrare la richiesta di parere con la medesima chiarezza con la quale mi sono già espresso pubblicamente più volte. Non vi è alcuna preclusione rispetto all’ipotesi di nuovo tracciato, ma non siamo nelle condizioni di poter esprimere un gradimento preventivo per almeno due ragioni: 1. da vent’anni su tutti i documenti di pianificazione territoriale è previsto un diverso tracciato, con relativi vincoli, approvato dalle Amministrazioni Comunali, e questo implica certamente l’esigenza di approfondire come il nuovo tracciato impatterebbe con gli assetti di sviluppo territoriale; 2. A noi non interessa il coinvolgimento dei tecnici di RFI, a noi interessa la certezza che questo tracciato non pregiudichi la possibilità di realizzare il raddoppio della linea ferroviaria, che è ben altra cosa. Tale certezza non emerge dalla risposta del Commissario Simonini.
Ad ogni modo, proprio perché ritengo che la realizzazione di una quattro corsie che colleghi Corigliano-Rossano al terzo megalotto rappresenti un’opera importante, doverosa e voluta dall’intero territorio e ritengo altresì che ci siano tutte le condizioni per trovare in tempi europei le soluzioni più adeguate a definire un’idea progettuale condivisa, nella medesima risposta ho richiesto direttamente la convocazione di un tavolo tecnico con questo obiettivo. Non ho dubbi sul fatto che Anas accetti celermente tale proposta.
Quella sarà l’occasione di discutere anche delle cosiddette varianti, ovvero degli attraversamenti dei due scali, per i quali – come largamente annunciato – abbiamo invece espresso parere negativo: le proposte fatte non sono plausibili in quanto recidono in superficie intere zona urbanizzate o urbanizzabili, per altro arrivando anche ad attraversare zone marine. Diversa sarebbe l’ipotesi di attraversare le zone urbanizzate mediante sottopassi o gallerie, come fatto del resto in altre regioni: si tratta di una soluzione più costosa, ma ampiamente compensata dall’imponente risparmio previsto con questa ipotesi di tracciato rispetto a quello già approvato con il Megalotto 8, per il quale era prevista una spesa quattro volte maggiore. Insomma, si tratta di uno sforzo ampiamente sostenibile.
Ho ritenuto opportuno relazionare puntualmente alla mia comunità rispetto ad un tema, quello della Ss. 106, sentito ed importante con la trasparenza che contraddistingua la nostra amministrazione: tutta la documentazione a cui faccio riferimento sarà a breve pubblicata interamente sul sito istituzionale dell’Ente.
Infine, mettendo da parte la questione del nuovo tracciato, credo sia opportuno fare un ragionamento politico di territorio sul progetto complessivo di ammodernamento della Statale Ionica anche a sud di Corigliano-Rossano. L’impressione è che Anas, da Crosia in poi, voglia “accontentarsi” di mettere in sicurezza il tracciato attuale mediante rotonde e qualche guard-rail, basandosi su dati di traffico che non giustificherebbero la realizzazione di una strada a quattro corsie. Il punto è che quei dati sono falsati, perché corrotti dallo stato dell’infrastruttura attuale: stretta, pericolosa, lunga e che attraversa numerosi centri urbani. Ma quali sarebbero i dati di traffico con una strada a quattro corsie? Il sindaco di Corigliano-Rossano, tanto per fare un esempio, non farebbe forse la Statale Ionica per arrivare alla cittadella regionale, piuttosto di salire fino a Sibari, prendere la SS 534 ed imboccare l’autostrada in direzione sud? Quest’idea, di fatto, relegherebbe nell’isolamento tutto il basso ionio cosentino e quali l’intero crotonese, e credo che sia una questione che debba essere affrontata politicamente e portata sul tavolo del Governo, insieme al raddoppio della rete ferrata (Comunicato stampa).