Da quasi due anni vive in una baracca, allestita alla meno peggio su un terreno di proprietà comunale in contrada Santa Lucia, a Corigliano, che dopo lo sfratto ha occupato. Per circa un anno ha vissuto senza acqua né corrente elettrica, con un figlio appena maggiorenne che come lui è costretto ad adattarsi per sopravvivere. Stefano Bomparola, 63 anni, lavora saltuariamente come bracciante agricolo e lancia un appello ai politici e agli amministratori: “Preoccupatevi anche dei problemi dei vostri cittadini, tanti come me vivono in situazione di estremo disagio. Se penso a quanto si fa per i migranti, che pure hanno bisogno, mi sento discriminato”.