A rompere il silenzio è stato, recentemente, il padre di C.M.
che, senza denunciare il figlio, ha raccontato ai carabinieri le vessazioni di cui la coppia è stata vittima e consentendo così di ricostruire diversi episodi di minacce, aggressioni verbali e fisiche messe in atto per estorcere poche centinaia di euro. I militari hanno così potuto raccogliere indizi di colpevolezza a carico del trentatreenne tali che, adesso, per disposizione del Tribunale di Cosenza, l’uomo dovrà risiedere fuori dai confini del Comune di Rogliano e non potrà comunque avvicinarsi a meno di 500 metri dai genitori. (fonte ANSA).