Farebbe piacere per diversi motivi. Primo perchè il futuro del M5S si chiama Roberto Fico. Secondo perché è l’esponente della ortodossia del movimento cosiddetto di“Sinistra Ambientalista” che si oppone alla privatizzazione dell’acqua pubblica, contrario all’egemonia ed al dilettantismo spaccone di Luigi Di Maio. Sui migranti la sua concezione è del tutto contrapposta ai due maggiori azionisti del governo: (Di Maio – Salvini). Su questo argomento la sua posizione non lascia equivoci. I migranti, sono il frutto del nostro tempo e non possono per natura essere fermati o peggio ancora lasciati morire in mare. La passione politica non è nata con Grillo come tutti gli altri, prima ci sono stati, a sinistra, il voto per Bassolino e per Rifondazione. Il vero motivo di questa lista in previsione delle prossime amministrative Corigliano- Rossano (quando saranno) è quello di mettere in piedi un progetto politico completamente inedito, ambizioso, nuovo, una sfida tutta politica a livello locale con l’obbiettivo di scardinare, di motivare quella scatola vuota che è diventata la sinistra a Corigliano. L’obbiettivo è vedere il nuovo comune post fusione, gestito, amministrato da gente umile, ma corretta e pulita, preparata politicamente al posto di questi pescecani con delirio di onnipotenza che hanno ridotto la politica Coriglianese e le istituzioni in un circo, in un lupanare, dilaniata dalle lotte ed interessi dei suoi maggiori esponenti che usando la politica come paravento si sono arricchiti economicamente o sistemati ai vertice di strutture pubbliche vedi: ASP/CS- Regione- ed enti comunali, pur non avendo né i meriti, né i titoli. Urge una inversione di marcia, una autocritica a 360° per impedire che la politica locale continui ad essere ostaggio di bande, di gruppi facinorosi che continuano a rapinare noi dei nostri diritti ed il territorio delle sue potenzialità di sviluppo: Uno fra tutto, il porto da rilanciare nel contesto europeo, renderlo produttivo per la sua posizione strategica nel Mediterraneo, questo era il progetto, il desiderio del compianto Giacomo Mancini. Andare verso una risoluzione definitiva riguardo la centrale Enel in modo che ritorni ad essere produttiva sia come fonte energetico che occupazionale, poi c’è la zona industriale da riqualificare, da riconvertire dopo le tante truffe alla legge 884 che non hanno creato posti di lavoro,bensì appropriazione illegale dei fondi UE e benefici sia economici che in termini di consensi elettorali a politici arruffoni, incapaci di progettare, di programmare il futuro della zona. Mettere in atto un progetto che renda la zona industriale appetibile ad investimenti privati- pubblici e stranieri solo dopo che si è ripristinato la legalità. Sull’ospedale unico basta menzogne, basta ritardi. Dopo i guai giudiziari della ditta appaltatrice, si faccia chiarezza, si acceleri l’iter burocratico, la politica faccia sapere le proprie intenzioni, non continui ad essere di ostacolo a questa opera strategica, vitale per una sanità con standard moderni per fini elettorali. Riguardo al centro storico: Dare una destinazione precisa a palazzo Bianchi, all’ex cinema Valente ed a tutto il complesso afferente allo stesso. Altro tema importante è quello di ripristinare la legalità, la trasparenza nell’apparato burocratico dei vari uffici comunale,in special modo negli uffici chiave come l’urbanistica. Se fino adesso, la politica ha dettato, ha imposto le sue regole, è stato grazie all’atavico disinteresse dei cittadini verso la politica che a quanto pare oggi anche se in modo alquanto improvvisato ed individuale stia tornando in auge anche se ciò viene vissuto come allegoria, come una Ronaldo mania o peggio ancora come una moda da cavalcare che ha risuscitato rigurgiti xenofobi, fascisti, tanto da vedere in Salvini e nel piccolo Di Maio, (colui che ha svenduto, sperperato il patrimonio del movimento con il consenso di Grillo alla lega) due “statisti” capaci di risollevarci dalle rovine di una Italia in declino. Questi fatti sono solo uno dei tanti che testimoniano la sventura di una Corigliano prigioniera di una spirale di arretratezza sia politica-culturale che sociale al punto da contorcersi inutilmente su se stessa. Per non parlare di quei tanti spocchiosi, bravi però a criticare a prescindere, tipo quel codazzo di anonimi che per codardia sui blog si nascondono dietro a beceri pseudonimi del tipo: Il rottamatore, Alfredo- Alfredo- ilCoriglianese ed altre menate. Si abbia il coraggio di uscire dall’anonimato, dalle ingiurie gratuite, dal pettegolezzo da vicinato, spendete un po’ del vostro tempo per crescere culturalmente che politicamente, ma soprattutto non sfuggite al confronto democratico. L’intento di questa lista dovrebbe essere, qualora vada in porto quello di riprendere (anche se è molto difficile per le resistenze di quei tanti timorosi di perdere il pennacchio di capo) quel dialogo mai avviato tra le forze della sinistra locale, tra le associazioni e con quei movimenti destinatari di valori umanitari- sociali- progressisti al fine di riconquistare le periferie dove si è perso il senso delle cose, uscire dai salotti buoni, riappropriarsi delle piazze, ritornare a parlare dei veri problemi che attanagliano le classi più svantaggiate, problemi una volta prioritari della sinistra. In mezzo a tutte queste incognite, c’è ne una certa: Le prossime amministrazioni, vedranno in campo una miriade di liste civiche con dentro tanti piccoli rampanti adulatori di Salvini e Di Maio al punto da farci rimpiangere se non si interviene in tempo i vecchi e rendere ingovernabile il futuro sia politico che sociale del nuovo comune Rossano- Corigliano. Dunque, l’unica risposta per scongiurare, arginare questa iattura: Una sinistra compatta, unita alle prossime elezioni amministrative nel segno del Rinnovamento.