I FATTI Il 50enne era finito in manette lo scorso 31 maggio nell’ambito di un articolato servizio di controllo antidroga predisposto dai Carabinieri della Stazione di Mirto Crosia – Legione Carabinieri Calabria – lungo la strada statale 106. In tale occasione, intorno alle 16,10, i militari avevano fermato un’autovettura marca Mercedes con targa spagnola condotta da Cetera, pluripregiudicato anche per reati specifici, per procedere al controllo. Notati evidenti segni di “emotività” da parte dell’uomo, i carabinieri, insospettiti, avevano richiesto rinforzi e, ricorrendo motivi di particolare necessità e urgenza che non consentivano di chiedere la preventiva autorizzazione telefonica al Magistrato competente, avevano disposto di procedere ai sensi del Dpr 309/90 alla perquisizione del conducente e del veicolo, avvisando l’interessato di tutte le facoltà di legge. Disposto che la perquisizione venisse eseguita in Caserma, qui Cetera era giunto con la sua auto a bordo della quale era salito un militare, seguito dalle auto di servizio.
All’esito dell’attività di perquisizione presso gli Uffici del Comando, venivano rinvenuti 3 Kg di sostanza stupefacente di tipo hashish, nello specifico 2 Kg sotto il cofano motore e un Kg sotto il sedile posteriore. La sostanza stupefacente era suddivisa in panetti da 100 grammi ciascuno, contenuti in una busta di plastica, avvolti in cellophane e poi chiusi con scotch di colore marrone da imballo. La perquisizione veniva estesa anche presso l’abitazione dell’indagato, dove dava esito negativo. La sostanza stupefacente veniva quindi sottoposta a sequestro mentre l’esame speditivo “narcotest” aveva restituito il principio attivo di “tetraidrocannabinolo”, che acclarava trattarsi di “hashish”. Anche l’autovettura veniva posta sotto sequestro penale e per il 50enne Domenico Roger Cetera scattavano le manette, con l’accusa di illecita detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, nonché la traduzione presso la Casa Circondariale di Castrovillari. Il Tribunale, in totale accoglimento della richiesta avanzata dall’Avv. Francesco Nicoletti, ha ora sostituito la massima misura carceraria con quella degli arresti domiciliari.
(comunicato stampa)