Crosia- Probabilmente sarebbe stato un modo per consolarsi dalla brutta figura alle ultime elezioni Provinciali quello di riscattare i beni della vecchia società di famiglia, la Jonica Costruzioni SDF dell’imprenditore Ciccio Russo, e riportarli a casa dopo ben 21 anni. Un’opera meritoria su beni periziati per 760mila euro e messi all’asta per 560mila euro (un immobile in via Risorgimento attualmente sede di Forza Italia, un magazzino in Piazza Dante sede della lista Evoluzione di cui il sindaco è espressione, un fondo rustico in contrada Cupoda sede del famoso “ Mulino”, un terreno in contrada Pennino, un immobile di quattro piani in località Sorrenti e due terreni in contrada Fiumarella) che il figlio del sindaco aveva provato a ricomprare per la modica somma di 250mila euro. Ma a quanto pare è andata male. Il sindaco non si è potuto dunque consolare del nefasto esito dell’avventura alle Provinciali, intrapresa con lo stile dell’uomo solo al comando e che ha invece messo in luce le difficoltà e le criticità politiche del non fare squadra pensando di poter fare tutto da soli, col beneplacito di padrini politici occasionali. Errore frutto della mancanza di capacità di dialogo di Russo, che abbiamo già rilevato tante volte nel corso di questi anni, e che lo ha portato in maniera chiara ed evidente a tutti a schiantarsi senza essere sicuro non solo di un consenso esterno ma nemmeno di quello della propria maggioranza comunale. Dimostrazione pubblica, alla presenza di cittadini e media, di questa sua tendenza si è avuta nell’ultimo Consiglio Comunale quando ha impedito al consigliere Filippelli di prendere la parola su un punto all’ordine del giorno verbalizzando addirittura il diniego come se fosse una cosa normale. Capiamo che il punto era sensibile, trattandosi dell’esproprio nei confronti degli Eredi Speranza: ancora adesso non riusciamo a capire la fretta del Sindaco di ribaltare due sentenze vinte dagli Eredi Speranza per procedere all’esproprio senza attendere l’esito finale del percorso giudiziario. Non è però plausibile impedire l’esercizio delle proprie funzioni ad un consigliere e nemmeno rifiutare ogni tipo di dialogo andando sempre allo scontro. Comportarsi in maniera non confacente alla duplice funzione di sindaco e di presidente del Consiglio Comunale, urlare e agitarsi (anche in questo caso capiamo che buona parte di tutto ciò sia accaduto a causa della mancata elezione alla Provincia) è stato offensivo non solo nei confronti dell’Istituzione Consiglio Comunale ma nei confronti dell’intera cittadinanza di Crosia. Riteniamo sia il caso di una seria riflessione sui modi di amministrare e gestire la politica, riflessione che possa portare ad evitare in futuro brutte figure politiche e ricadute d’immagine dell’intero Comune. (Gruppo Consiliare “Per Crosia”-Il capogruppo Salvatore Filippelli- Coordinatore del Movimento Italia del Meridione – Crosia)