Indagini a tappeto sul caso dell’incendio appiccato nella residenza estiva del sindaco di Crosia Antonio Russo nel cuore del lungomare. Le fiamme hanno divorato le parti interne dell’immobile, quest’ultimo posto sottosequestro. I carabinieri diretti dal comandante Alessandro Greco hanno avviato le indagini al fine di risalire agli eventuali responsabili del vile gesto. L’immobile è dotato di servizio di videosorveglianza ma risulta inattivo. E questo complica il percorso investigativo. Nelle prossime ore si procederà all’acquisizione di fascicoli nella sede comunale al fine di verificare se ci sono pratiche e procedimenti sospette a tal punto da scatenare una reazione. Il sindaco Antonio Russo è da giorni fuori sede, ha appreso la notizia dai familiari. L’attività d’indagine è svolta sotto il coordinamento della procura della repubblica del tribunale di Castrovillari diretta da Alessandro D’Alessio e seguita nei dettagli dal sostituto procuratore Luca Primicerio.
L’atto intimidatorio ha suscitato la viva reazione di partiti e amministratori pubblici. Il gruppo di maggioranza “Evoluzione” esprime vicinanza al sindaco Russo e parla di atto criminale e vigliacco. Il consigliere regionale del M5S Davide Tavernise si dice sconcertato per l’accaduto. Per il Consigliere regionale Pasqualina Straface (FI) «l’intimidazione subita supera ogni limite del vivere civile. In tempi difficili per amministratori locali e politica, gesti del genere sono ancora più intollerabili perché dovrebbero prevalere il bene comune e i valori positivi. Ci troviamo di fronte ad un attacco alle istituzioni e non possiamo tacere». Anche il sindaco di Corigliano Rossano e l’amministrazione comunale tutta esprimono sdegno per il vile attentato subito. Il sindaco Stasi invita ad abbassare i toni del contrasto politico e a frenare ogni forma di esasperazione.