È quanto denuncia e chiede la responsabile di zona dell’Unione per la Difesa dei Consumatori (UDICON) Lara Grillo sottolineando che con l’emergenza Covid-19 è diventato ancora più intollerabile ed inaccettabile costringere i cittadini, per poter fruire di servizi sanitari essenziali, ad interminabili attese che tra l’altro sono causa di assembramenti e di mancata distanza interpersonale e, quindi, di rischi per la sicurezza e salute pubbliche oltre che di generale e diffusa insofferenza verso le istituzioni.
I disagi emersi anche in questo ultimo periodo – chiarisce Ferruccio Colamaria, presidente provinciale UDICON Cosenza – rappresentano soltanto la conseguenza naturale di una telenovela senza fine della mala-gestione della sanità in Calabria. Il soggetto che impone il divieto di assembramento è di fatto lo stesso che determina quell’assembramento, se il Cup viene reso operativo solo di martedì e giovedì, dalle 9 alle 12, con una sola postazione ad espletare il servizio e con unico metodo di pagamento: il contante. Situato al primo piano di un condominio, si registrano affollamenti anche nelle scale. Tutto ciò – scandisce – è assurdo.
L’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Cosenza, la Regione Calabria e ogni altro soggetto competente hanno il dovere di intervenire in tempi celeri. Non può essere il cittadino – conclude Colamaria – a pagare da solo l’inefficienza pubblica rispetto all’erogazione di servizi e diritti riconosciutigli da leggi e Costituzione (Comunicato stampa).