Si preannunciano mesi difficili ed incerti per il settore delle costruzioni. Secondo le analisi previsionali dell’Ance, presentate in occasione dell’assemblea nazionale che si è svolta nei giorni scorsi a Roma, nel 2024 gli investimenti chiuderanno in calo del 7,4% rispetto all’anno scorso. In particolare sarà il settore della riqualificazione a soffrire di più: il contraccolpo dell’addio ai maxi-incentivi farà crollare di ben il
27% gli investimenti nel recupero edilizio. Il deciso aumento degli investimenti in opere pubbliche, sostenuto dai progetti legati al Pnrr, stimato in un +20%, non sarà sufficiente a controbilanciare la pesante caduta delle riqualificazioni anche perché nel 2024 sono previsti in calo anche gli investimenti in nuove abitazioni (-4,7%) e nel non residenziale privato (-1 per cento).
“La perdita di certezze – commenta il vicepresidente Ance con la delega al Mezzogiorno Giovan Battista Perciaccante – sta determinando un clima di preoccupazione che mina la fiducia degli imprenditori. La presidente Brancaccio, nella sua relazione, ha toccato tutti i temi più caldi del settore: superbonus, dove sono a rischio 7 milioni di lavori, allarme pagamenti e sicurezza sul lavoro, decreto salva casa e deficit di concorrenza nel mercato delle opere pubbliche. Per superare queste incertezze dobbiamo programmare per tempo e costruire un progetto per la crescita di domani che dovrà occuparsi di mobilità, connessione, sostenibilità, inclusione e servizi alla persona e che, nello stesso tempo, parta da una visione per le nostre città che riguardi l’efficientamento energetico e la sicurezza degli edifici, per la sistemazione del territorio, per una rete sempre più efficiente di infrastrutture materiali e immateriali”.
In riferimento alla programmazione, soprattutto per quanto attiene al tema delle infrastrutture, capaci di agevolare o meno la vita delle persone, il presidente di Ance Cosenza Giuseppe Galiano riflette sul fatto che le distanze fra i luoghi di vita e di lavoro si misurano sempre più in tempi di percorrenza perché “alcune volte è più semplice raggiungere un luogo lontano ma collegato dall’alta velocità che attraversare la propria regione. Occorre evitare che tanti territori perdano competitività perché privi dei collegamenti necessari. È necessario, infatti, rinnovare il patrimonio edilizio esistente, sostituendo vecchi edifici, demolendo e ricostruendo: unico modo, questo, per recuperare nuovi spazi urbani e contrastare gli effetti della crisi climatica in atto. I vantaggi sarebbero evidenti tanto in termini di sostenibilità sociale, quanto ambientale ed economica”.
Il presidente di Ance Calabria Roberto Rugna commenta le analisi emerse in occasione dell’assemblea nazionale puntando il dito sulla necessità per il sistema delle imprese di crescere, incrementare le retribuzioni e investire. “Abbiamo bisogno di prospettive solide. Le nuove frontiere delle tecnologie digitali e della sostenibilità possono offrire una grande mano in tal senso. Ma ci vuole un quadro chiaro di regole che sgombri il campo dalle paure e ci permetta di coglierne tutte le opportunità. Il futuro non è nei tagli alle spese ma negli investimenti, nel lavoro, nel capitale umano, nella buona amministrazione a tutti i livelli, nel privato come nel pubblico”.
«Abbiamo davanti tante sfide sia sulle politiche industriali europee che qui in Italia. Sulle politiche del nostro Paese abbiamo messo al centro due cose: la logistica e i trasporti, perché su 27 Paesi noi oggi siamo il diciannovesimo mentre la Germania è il quarto. Quindi abbiamo bisogno di infrastrutture». Lo ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini presente all’assemblea insieme al vicepresidente con delega allo sviluppo del Sud Natale Mazzuca. All’evento sono intervenuti inoltre il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone, il Presidente di Italia Viva Matteo Renzi e Francesco Rutelli già sindaco di Roma.
Comunicato stampa