L’incontro si è aperto con una breve introduzione del Presidente Salimbeni che ha ricordato come né il testo unico né la legge regionale istitutiva della città unica impongono una scelta sugli organi di decentramento. Poi si è aperta la discussione che ha visto la Commissione confrontarsi per cercare di capire innanzitutto la natura degli istituti di decentramento e il loro livello di autonomia politica, amministrativa e decisionale partendo dal presupposto che Corigliano-Rossano, per quanto molto estesa territorialmente, non ha le caratteristiche proprie di una città metropolitana. Il dibattito è proseguito con interventi e scambi di idee nell’ottica della massima trasparenza, dialettica e rispetto reciproco, con interventi di Gennaro Scorza, Mattia Salimbeni, Isabella Monaco e Vincenzo Scarcello, che ha esplicitato analisi di altri statuti prendendo ad esempio città come Torino e Pesaro. La maggioranza ha impostato il ragionamento basandolo su tre punti fondamentali: quale tipologia di decentramento, quali funzioni delegare agli organi di decentramento, renderli elettivi o meno. Su quest’ultimo punto la posizione della maggioranza è a favore della non eleggibilità di tali organi per tutelare e garantire la costruzione della nuova realtà urbana senza ulteriori forme di confusione e frammentazione. L’idea è quella di strutture di erogazione di prestazioni amministrative, di aggregazione e partecipazione.
Su questa linea anche l’intervento del Sindaco che ha inoltre condiviso l’esigenza di non avere fretta rispetto a temi importanti con la consapevolezza tuttavia della necessità di portare a termine alcuni passaggi del lavoro di Commissione, che dovrà fare un buon lavoro che serva alle generazioni future anche abbandonando l’idea tradizionale di municipi per abbracciare un’idea nuova, che sappia coniugare esigenze di decentramento con efficienza ed efficacia del lavoro dell’Ente comune (Comunicato stampa).