Eppure, sono anni che vado predicando l’incompetenza di Falcomatà, l’inadeguatezza di questo non più giovane sindaco al territorio reggino, l’incapacità, come amministratore, di compiere il proprio dovere realizzando opere davvero progressiste. Ma mentre Falcomatà persiste nel vendere fumo, la città frana sotto i nostri occhi senza colpo ferire. In questi anni mi sono sentito come uno che grida nel deserto, pronto ad ascoltare cittadini esasperati. Ma doveva arrivare Carlo Tansi a mettere il sigillo su una verità che è sotto gli occhi di tutti, ma poiché a farne denuncia era teoricamente un esponente del centro destra, allora meglio girarsi dall’altra parte pur di non dargli ragione. E questo a scapito della città stessa. Finalmente però, la sventura di Reggio possiamo gridarla ai quattro venti; ora che ne ha parlato Tansi, ho il permesso di essere creduto. Carlo Tansi, che ha recentemente appoggiato la candidata del PD alla regione Amalia Bruni, direttrice del centro calabrese di Neurogenetica, si è sconvolto di fronte al degrado di Arghilla’, ultima degli ultimi fra le periferie della Città Metropolitana.
Del resto, non si può rimanere in silenzio, quando la mancanza dei servizi minimi, costringe i cittadini a vivere nell’inciviltà, nell’incuria, nell’abbandono di tutto e di tutti, tranne di quelli per i quali Reggio è bene comune. Ci voleva Tansi perché la piaga purulenta di Reggio scoppiasse e andasse a schizzare sugli ipocriti di questa sinistra, pronta a fare schermo e garantire lo scempio di Reggio, pur di non darmi soddisfazione. E tuttavia, ciò che mi importa è che la mia testimonianza, seppure per anni denigrata e calunniata, abbia finalmente trovato un accolito illustre nello stesso centro sinistra, a dimostrazione che la verità è una e una sola e anche quando si manovra teatralmente per manipolarla, alla fine i nodi vengono al pettine. Ciò che mi interessa, come rappresentante delle istituzioni e come reggino, è che la nostra città torni ad essere al centro dell’attenzione e i reggini possano guardare con consapevolezza la realtà degradante alla quale Falcomatà li ha condannati.
Siamo certi, però, che nelle sue istrioniche interpretazioni il sindaco Giuseppe Falcomatà, che in questi infiniti anni di politica improvvisata, indiscriminata, non ha avuto vergogna di oscurare lo stesso cognome che porta, troverà anche per Tansi e per i suoi compagni di banco un’altra verità, una di quelle che non giova a Reggio Calabria, consumata nel suo decoro, spogliata della sua dignità, pur di restare a galla. Da parte mia, Tansi o non Tansi, continuerò a smascherare Falcomatà e lotterò per Reggio, per il ripristino dei servizi idrici, per la pulizia delle strade, per il ripristino del patrimonio edilizio, per una gestione trasparente dell’amministrazione comunale, per la partecipazione democratica e libera dei cittadini, per il recupero dei quartieri, per una cultura sana e condivisa, per l’avvaloramento delle bellezze storico-artistiche locali, per il recupero degli spazi urbani e per le nostre tradizioni piene di genuini valori, lo vogliano o meno i rampanti radical chic e sinistroidi, che battono bandiera in favore di Falcomatà a tutti i costi.
Comunicato Stampa di Massimo Ripepi